Il pm Nicola Marini ha chiesto una condanna a 6 anni per il calciatore del Genoa Manolo Portanova al processo con rito abbreviato, davanti al gup di Siena, che vede il giocatore imputato per violenza sessuale di gruppo ai danni di una 22enne che sarebbe avvenuta a Siena nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021. Ciò è quanto emerge dalle prime informazioni trapelate dall’udienza e ripresa dalle agenzie.
- Manolo Portanova, le accuse a carico del calciatore
- La richiesta del pm: la ricostruzione
- L'accusa a carico di Portanova: la ricostruzione
- Le versioni contrapposte
Manolo Portanova, le accuse a carico del calciatore
Secondo le stesse anticipazioni, sarebbe stata chiesta la stessa pena per l’altro giovane imputato, oltre a Portanova, che ha scelto il rito abbreviato. Un terzo indagato ha scelto invece di proseguire l’udienza preliminare.
C’è anche un quarto indagato: era minore all’epoca dei fatti contestati, dell’inchiesta si è occupata la procura dei minorenni di Firenze.
La richiesta del pm: la ricostruzione
Portanova, secondo l’accusa, si sarebbe reso responsabile insieme agli altri due indagati maggiorenni di violenza sessuale ai danni di una 21enne, la quale sarebbe stata abusata in un appartamento del centro di Siena la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021.
Per il calciatore e gli altri due uomini coinvolti nel presunto stupro di gruppo (è coinvolto un altro presunto complice, minorenne all’epoca e per questa ragione giudicato dal Tribunale dei minori) erano stati disposti, e poi revocati, anche gli arresti domiciliari. Per il reato contestato a Portanova, si rischia una condanna dagli 8 fino a 14 anni.
L’accusa a carico di Portanova: la ricostruzione
Prima del rinvio dell’udienza preliminare, il gup aveva accolto – rammentiamo – le richieste di costituirsi parte civile da parte della ragazza vittima degli abusi, dei suoi familiari e dell’associazione Donna chiama Donna, che si è schierata al fianco della giovane donna.
L’avvocato di Portanova, Gabriele Bordoni, aveva annunciato al Corriere della Sera tempo addietro che avrebbe chiesto per il suo assistito il rito abbreviato:
“Non abbiamo pensato alla scelta del rito abbreviato come se si trattasse di un paracadute. Noi vogliamo che la vicenda venga chiarita nei dettagli così da uscire innocenti dal processo”.
“In questo modo semmai c’è la volontà di evitare nuove sofferenze a tutti i soggetti coinvolti, i ragazzi e la ragazza, come sarebbe avvenuto nei tempi e nei modi di un processo pubblico che crea afflizione per tutti. Parliamo fra l’altro di soggetti tutti molto giovani”, aveva aggiunto l’avvocato del giocatore del Genoa ed ex Juventus.
“C’è un interesse mediatico comprensibilmente superiore alla vicenda trattandosi di un giocatore di calcio. L’abbreviato offre invece tempi e modi più consoni. Ci sono ancora un paio di cose che devono essere chiarite, e quello che ancora manca lo andremo a introdurre nella prossima udienza”, aveva concluso Bordoni.
Le versioni contrapposte
Secondo la versione della difesa, la giovane donna sarebbe stata invitata da Portanova nel suo appartamento al centro di Siena. Nell’abitazione privata i due sarebbero stati raggiunti, poi, dagli altri indagati e da un minorenne e lì sarebbe iniziata la violenza di gruppo ai danni della ragazza che ha deciso di sporgere denuncia, dopo gli abusi subiti.
Una ricostruzione che gli indagati avrebbero respinto, attraverso la versione presentata dai rispettivi legali, sostenendo di non aver commesso alcun abuso e che la ragazza fosse stata consenziente al momento degli atti contestati.