Il più atteso era Kylian Mbappe, astro nascente ormai da tempo diventata stella del calcio mondiale pronto a spodestare definitivamente Cristiano Ronaldo e Messi dal trono di miglior calciatore del pianeta, ma a prendersi la scena nella notte di Monaco è stato il compagno Paul Pogba.
L’ex centrocampista della Juventus, ancora oggi forse il più rimpianto dai tifosi bianconeri che ad ogni sessione di calciomercato sognano un suo ritorno a Torino, contro la Germania ha letteralmente trascinato la Francia giocando di fatto la partita perfetta.
Nulla di strano considerando le immense doti tecniche e fisiche mostrate dal Polpo proprio in Italia quando era ancora poco più di un ragazzino. Decisamente più sorprendente, invece, se si pensa al giocatore spetto apatico e poco incisivo visto nelle ultime stagioni al Manchester United.
Pogba, nominato Man of the match di Francia-Germania dall’UEFA e dal cui piede è nata l’azione che ha deciso la partita, è reduce da un’annata poco brillante con i Red Devils anche a causa di qualche problema fisico di troppo e di una posizione in campo che non gli permette di esprimere appieno tutte le sue qualità.
Ma, come detto, al Manchester United in realtà Pogba raramente è riuscito a brillare come fa invece abitualmente quando indossa la maglia della sua Nazionale. Basti ricordare in tal senso i Mondiali del 2018 vinti da assoluto protagonista.
Contro la Germania, insomma, Pogba ha sfoderato una prestazione da Pallone d’Oro: 12 palloni recuperati, 13 duelli vinti e tanto altro. Una prova semplicemente dominante al cospetto peraltro di uno dei migliori centrocampisti al mondo come Toni Kroos.
La sensazione insomma è che, a 28 anni ormai compiuti e quindi nel pieno della maturità calcistica, Pogba sia pronto per l’ulteriore salto che lo faccia entrare nell’olimpo dei più grandi di sempre. Magari cercando di nuovo fortuna lontano da Manchester.
Il contratto con lo United infatti scade nel 2022 e difficilmente verrà rinnovato. Trovare una nuova sfida, specie continuando a giocare su questi livelli, non sarà troppo difficile. E chissà che il Pallone d’Oro un giorno non sia più solo un miraggio di una notte di inizio estate.