Neanche l’atmosfera natalizia sveglia il Manchester City: è crisi profonda per la squadra di Guardiola che finisce ingabbiata anche dall’Everton ne boxing day. All’Etihad Stadium finisce 1-1, continua la maledizione dei biancocelesti che si allontanano sempre più dalla vetta.
Il bilancio horror del City
In attesa delle altre partite del pomeriggio il Manchester City è al settimo posto in classifica con 28 punti. Il bilancio fin qui è avvilente: otto vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte.La crisi del Manchester City è iniziata all’inizio di novembre in concomitanza dell’infortunio del Pallone d’Oro Rodri: da quel momento, la formazione di Guardiola ha incassato sei sconfitte in nove partite di campionato, raccogliendo soltanto cinque punti frutto del successo contro il Nottingham Forest e del pareggio ottenuto contro il Crystal Palace e oggi con l’Everton.
Il momento chiave del match
La “maledizione” del City si può racchiudere nell’episodio chiave del 51′ quando, sull’1-1, l’arbitro concede un rigore al Manchester per fallo su Savinho. Sul pallone si porta Haaland, che prende la sfera tra le mani, fa un lungo sospiro e spara in porta ma il portiere Pickford devia, l’azione continua e la palla arriva ancora al bomber che infila in porta ma non vale. L’assistente alza la bandierina e segnala il fuorigioco tra la disperazione dei tifosi di casa.
L’illusione iniziale
Una vera e propria “fatwa” che toglie energie ai padroni di casa, che nel primo tempo avevano fatto bene per mezzora, trovando il vantaggio dopo neanche un quarto d’ora (ottima incursione di Bernardo Silva che si inserisce in area e con il sinistro infila Pickford sul secondo palo) ma che avevano iniziato a disunirsi dopo il gol del pari. Al 36′ infatti errore grossolano in fase difensiva di Aké, Ndiaye appostato sul secondo palo controlla e infila Ortega con un destro indirizzato sul secondo palo.
Il finale di gara è confuso, l’Everton sfiora addirittura il colpaccio in contropiede in 3-4 circostanze ma il risultato – dopo 6′ inspiegabili di recupero – non cambia più. Finisce 1-1 e per il City di Guardiola – che in panchina è apparso preoccupato ma anche un po’ paralizzato – la crisi di risultati (e di gioco) continua.