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Quanto dura una carriera negli eSport? A 25 anni già si è 'fuori'

È il sogno di ogni appassionato di videogiochi, ma diventare un e-player professionista ha i suoi limiti. Ecco quanto dura una carriera negli eSport

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Una carriera nel mondo degli eSport stuzzica senza ombra di dubbio gli appassionati di videogiochi di tutte le età. Le possibilità offerte dalla rete e dai tornei online, selezionatori naturali dei migliori player del mondo, sono pressoché infinite e più di una volta hanno aperto le porte del professionismo a qualche gamer. Tuttavia, pur essendo una prospettiva affascinante, la vita del videogiocatore ha i suoi limiti, dovuti innanzitutto a quanto dura una carriera negli eSport.

Osservando le competizioni e le fiere di settore, ci accorgiamo molto spesso che i pro-gamer sono spesso giovanissimi, talvolta poco più che adolescenti. Difficilmente si incontrano player che abbiano più di 25 anni. Anzi, c’è da dire che la media dei membri dei team professionistici di tutto il mondo si colloca tranquillamente in una fascia che va tra i 17 e i 24 anni.

Se volete sapere quanto dura una carriera negli eSport basta osservare questi numeri. Spesso la vita da professionista di un gamer si esaurisce nel giro di una stagione, soprattutto nei videogiochi a squadre (LoL e gli altri MOBA), dove è molto semplice trovare un rimpiazzo. Nei casi record si entra e si esce dal giro del professionismo in poche settimane. Negli eSport ‘individuali’, come FIFA o i picchiaduro, la media si alza a 2/3 anni.

Quanto dura una carriera negli eSport? In genere si ‘va in pensione’ a 25 anni

Ritirarsi intorno ai 25 anni è quindi la norma. E non è dovuto soltanto al gran numero di ragazzini che smania per entrare nel giro. Per essere un professionista dei videogiochi bisogna avere riflessi fulminei, eccellenza fisica e una concentrazione estrema. Tutti fattori che sono legati a doppio filo ad un allenamento costante, che arriva e a volte supera le 12 ore al giorno.

Ritmi di questo genere rischiano di provocare scompensi sia fisici che psicologici nei ragazzi, che causano un rapido decadimento fisico. Inoltre, il giocare seduto davanti ad uno schermo non esenta certo da alcuni infortuni ‘di settore’, come il gomito del tennista o la sindrome del tunnel carpale, che possono minare sul nascere una carriera, costringendo il giovane gamer a dover appendere anzitempo il joypad al chiodo.

HF4

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