Al Bernabeu è vietato fare gol brutti: almeno questa è stata la regola contro l’Atletico nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. Real e colchoneros regalano ai tifosi delle vere e proprie perle: apre le danze Rodrygo, poi pareggia Julian Alvarez e infine Brahim Diaz riporta in vantaggio i Blancos. La sfilata della bellezza, con i ragazzi di Ancelotti che riescono ad avere la meglio sfruttando le proprie individualità, tranne quella di Mbappé, autore di una pessima sfida.
Real Madrid-Atletico, la cronaca del match
Il piano gara è abbastanza chiaro, con la squadra di Ancelotti che prova ad attaccare sulle corsie esterne e l’Atletico molto basso a coprire. La formazione di Simeone si difende con tutti e dieci gli uomini, portandoli anche a ridosso dell’area, cercando poi di ripartire con qualità. Zero spazio concesso ai padroni di casa, che devono inventarsi le giocate per fare gol. Ed è quello che il Real Madrid fa dopo appena 4 minuti: Valverde imbuca per Rodrygo, che svernicia Galan, entra in area e di sinistro la mette all’angolino.
I Blancos quando accelerano fanno male e i colchoneros non riescono a stare dietro alla frecce brasiliane come al 12′, quando Vinicius duetta con l’ex Milan Brahim Diaz (che gliela ridà di tacco) e arriva al tiro, venendo intercettato sul più bello. Al 26′ si iscrive al match anche l’Atletico: De Paul imbuca per Simeone, che salta un uomo e mette in area un pallone solo da depositare in rete, ma Valverde salva tutto. Poco dopo la mezz’ora Julian Alvarez pennella il match con un gol che è un’opera d’arte: tiro a giro dal vertice sinistro dell’area, che va a finire sul secondo palo. Una rete alla Del Piero.
L’Atletico non è solo difesa e costruisce molto bene, facendo muovere la palla. Personalità e ferocia contro una squadra di talento come il Real Madrid. Appunto, talento, come quello dimostrato da Brahim Diaz al 55′: il marocchino con una croqueta passa in mezzo a due, spezza il raddoppio e la piazza dove Oblak non può arrivare. Una vera beffa per gli ospiti, che stavano controllando il match. Nella parte finale, il match si appiattisce e le occasioni sono rare, tranne al 91′ quando Mbappè lanciato verso Oblak conferma la sua serata no: il francese sbaglia il passaggio per Vinicius, che avrebbe fatto 3-1 a porta vuota, e tiene vivo ancora il passaggio del turno.
QUI LE AZIONI SALIENTI DEL MATCH
Pagelle Real Madrid
- Courtois 6 – Non può nulla sul gol subito ed è sempre attento nelle letture del gioco.
- Valverde 6.5 – Se Ancelotti ne avesse bisogno, giocherebbe anche in porta. E forse farebbe bene anche quello. Non concede nulla e in fase offensiva dà il solito contributo.
Lucas Vazquez (dall’82’) SV - Asencio 6 – È un 2003, ma in campo non si vede. Altrimenti non avrebbe la camiseta blanca.
- Rudiger 6 – Non deve giganteggiare, non ne ha bisogno. Julian Alvarez gli dà filo da torcere, ma il duello è ad armi pari.
- Mendy 6.5 – Spesso sottovalutato, di lui non si parla quasi mai, ma quando manca si sente. Forza, fisico e tecnica, non è Marcelo (presente allo stadio), ma per il Real è una sicurezza.
- Camavinga 6.5 – Corre tanto e sembra non stancarsi e in serate così avere benzina extra è vitale. Copre campo per tutti gli attaccanti, senza mai lamentarsi. Il giocatore che tutti vorrebbero allenare.
Modric (dal 61′) 6 – Non gioca molti palloni, ma aiuta i Blancos a gestire il vantaggio. - Tchouameni 6 – Si nota poco e non riesce a cambiare ritmo al match. Un po’ monotono, ma sempre efficace. Non sbaglia mai, un pregio.
- Brahim Diaz 7.5 – E pensare che al Milan veniva anche criticato. La perfetta dimostrazione che l’ambiente fa la differenza. Illumina il match con giocate di livello e realizza un gol da autore.
- Endrick 90′ – SV
- Vinicius 6.5 – Sulla fascia è la solita scheggia impazzita, ma meno feroce del solito.
- Mbappé 5 – Svogliato e poco coinvolto. Non salta quasi mai l’uomo e spalle alla porta fa fatica.
- Rodrygo 7 – Quando si parla del Real, il suo nome viene fatto sempre troppo poco. La qualità fatta calciatore. E il gol è solo una conseguenza.
Pagelle Atletico Madrid
- Oblak 6 – Non può neutralizzare dei gol capolavoro.
- M. Llorente 6 – Duttile e pratico, un po’ come Valverde ma con meno qualità. Affronta Vinicius con coraggio.
- Gimenez 6 – Marcare Mbappé spalle alla porta è più semplice rispetto a campo aperto. Per sua fortuna il francese è in una serata no.
- Lenglet 6 – Non ha riferimenti e resta concentrato per novanta minuti. Alza la saracinesca e i colchoneros subiscono gol solo per invenzioni dei fuoriclasse rivali.
- Galan 5 – Soffre gli inserimenti e la corsa di Rodrygo. Non lo legge quasi mai e passa i primi minuti con il mal di testa. Poi guarisce un p0′.
- Simeone 5.5 – Chissà se il padre sarà contento. Si applica ma non riesce a imporsi in fase offensiva.
Molina (dal 64′) 6 – Si limita al compitino. Non spicca, ma non fa errori. - De Paul 6.5 – Dimenticatevi il giocatore che avete visto all’Udinese. Sono passati tanti anni, ma per i meno attenti è giusto ribadire la sua trasformazione in un classico mediano argentino. È su tutti i palloni. Instancabile.
Correa (dal 75′) 6 – Non ha la possibilità di incidere, viene servito poco in una fase del match molto spezzettata. - Barrios 6.5 – Abbiamo capito perché l’Atletico chiede 50 milioni per cederlo. Dinamico e preciso.
Sorloth (dal 75′) 6 – Fa rifiatare la squadra con sponde vitali. - Lino 5,5 – Contro Valverde non riesce a mettere in mostra le sue qualità.
Gallagher (dal 64′) 6 – Dinamismo e corsa, quello che piace a Simeone. - Griezmann 5.5 – Una serata un po’ anonima, più da centrocampista aggiunto che da punta. Si perde nel labirinto del Bernabeu.
Le Normand 6 (dal 71′) – Entra “a freddo” contro una squadra di fenomeni e lo fa bene. - Alvarez 7 – Proprio come l’Uomo Ragno lancia il pallone sotto l’incrocio con una ragnatela. Bello, concreto e anche umile: si sacrifica insieme al resto della squadra.