Prosegue il momento “no” di Roberto Mancini. Dopo aver salutato la Nazionale araba, l’ex ct dell’Italia ha registrato un vile atto di vandalismo nella sua Jesi: imbrattato con oscenità il murales a lui dedicato. Era già accaduto due anni fa, dopo il sanguinoso ko con la Macedonia del Nord.
Mancini odiato nella sua Jesi, imbrattato il murales a lui dedicato
Non è la prima volta che viene deturpato il murales dedicato a Roberto Mancini nella sua Jesi. Dopo l’episodio del 2022, all’indomani della mancata qualificazione degli azzurri ai Mondiali in Qatar, l’opera firmata da Technicalz è stata nuovamente sporcata da un gruppo di vandali. Si tratta del terzo episodio, considerando che dopo averla ripulita nella prima occasione, fu macchiata ancora nel giro di una manciata di giorni.
La scritta “Grazie Roberto!“, che fa riferimento allo storico successo conquistato dalla Nazionale italiana nel 2021 agli Europei, rovinata da oscenità di ogni tipo: da simboli fallici a croci, sino ad infantili scarabocchi e al numero “666”, che richiama il maligno. Il comune di Jesi provvederà a ripulire il tutto, di nuovo.
E per fortuna, gli autori del vile gesto non sono riusciti ad arrivare al volto del commissario tecnico, anche per via dell’altezza a cui si trova. Il segno lasciato dallo spray nero, però, è evidente e decisamente più invasivo rispetto al precedente episodio, successivo alla sconfitta di Palermo con la Macedonia del Nord.
Il futuro di Mancini
Da dove ripartirà Roberto Mancini? L’ex allenatore di Inter e Manchester City, dopo l’amaro epilogo che ha chiuso la sua esperienza al timone della selezione dell’Arabia Saudita, potrebbe sposare il progetto tecnico del Botafogo, dopo aver incontrato in Francia il presidente John Textor, che vorrebbe affidarsi ad un manager esperto in vista del nuovissimo Mondiale per Club.
Mancini ha voglia di tornare in sella dopo le recenti delusioni e le dichiarazioni rilasciate al tramonto del 2024, che hanno sancito il pentimento dell’allenatore di Jesi, a due anni dall’addio alla maglia azzurra.