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Robinho, Nordio chiede al Brasile di eseguire la condanna per stupro

Il ministro della Giustizia ha firmato la richiesta lo scorso 24 gennaio, inviandola al governo sudamericano una settimana dopo

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L’Italia, in via ufficiale, ha chiesto al Brasile di eseguire la condanna per stupro ai danni dell’ex calciatore del Milan Robinho. Il giocatore in Italia è stato condannato in via definitiva a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 23 anni in un locale di Milano.

Italia – Brasile in nome della cooperazione giudiziaria

Il guardasigilli Carlo Nordio ha firmato la richiesta lo scorso 24 gennaio, inviandola poi al governo brasiliano attraverso i canali diplomatici il 31 del mese scorso. Si chiede anche l’esecuzione della sentenza per Ricardo Falco, amico di Robinho. È una richiesta possibile grazie alla cooperazione giudiziaria, che permette all’Italia di chiedere il trasferimento dell’esecuzione della pena.

In Italia, i due sono stati condannati per lo stupro ai danni di una ragazza albanese. Come scrive Uol, Nordio ha chiesto che il caso venga sottoposto alla competente autorità giudiziaria brasiliana perché autorizzi, ai sensi della legge del Brasile, l’esecuzione della pena a nove anni di reclusione.

Il Governo italiano aveva anche chiesto, nel settembre del 2022, di estradare Robinho e Falco, ma lo scorso novembre questa richiesta era stata respinta in quanto l’articolo 5 della Costituzione brasiliana vieta l’estradizione dei cittadini nazionali.

Robinho: cosa successe quella sera

Come appurato dalle indagini, l’ex calciatore del Milan Robinho – che ha vestito la maglia rossonera tra il 2010 e il 2014 – la sera dello stupro fece bere la ragazza fino a renderla incosciente. Dopo di che si consumò la violenza insieme ad altre persone, mai rintracciate. Il tutto avvenne in un guardaroba di un locale della movida di un locale dove la ragazza stava festeggiando il suo compleanno.

Nelle motivazioni della sentenza della nona sezione del Tribunale di Milano, si legge: “Robinho e Falco hanno dimostrato un assoluto dispregio per la condizione della vittima”. Dalle intercettazioni emersero particolari: “Nel valutare la personalità degli autori dell’abuso si deve dare rilievo particolarmente negativo ai toni e alle espressioni utilizzate nel commentare gli eventi, nel descrivere la ragazza con epiteti umilianti e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quindi di consapevolezza di una futura impunità; tale consapevolezza ha indotto gli imputati persino a ridere più volte dell’accaduto, evidenziando così un assoluto dispregio per la condizione della vittima, esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale mediante abusi particolarmente invasivi, e con un’assoluta sopraffazione fisica della vittima”.

Robinho, lo stupro risale al 2013

Sono passati dieci anni da quella notte: era infatti il 2013 quando si consumò l’abuso. Stando alla ricostruzione dei giudici, il 22 gennaio la ragazza stava festeggiando il compleanno in un locale milanese, il Sio Cafè, in compagnia di alcune amiche. Nella discoteca c’era anche Robinho con la moglie e almeno cinque amici. Il calciatore sarebbe stato il primo a violentare la giovane che, a causa delle sue condizioni psicofisiche compromesse dall’alcol, non era in grado di opporsi a Ricardo Falco, 35 anni, l’amico di Robinho che la costringeva nello stesso momento ad un rapporto. I due poi hanno ‘ceduto’ la vittima agli altri quattro brasiliani che, fino a quel momento, avevano assistito alla scena senza intervenire.

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