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Roma, Gerolin: "Non hanno nessuno che capisce di calcio, prendete me come capo scouting" ESCLUSIVA

L'ex dirigente dell'Udinese, per sei anni mediano giallorosso, spara a zero sulle scelte del club in questi anni e mette a nudo tutti i problemi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

“Sono cinque anni che la Roma ha questo problema, quanto stiamo vedendo ora ha radici antiche, è una situazione che si trascina da tempo, manca completamente l’organizzazione, non c’è un’area tecnica, guardate che l’allenatore è l’ultimo dei problemi”. Una sparata del genere te la puoi aspettare da un tifoso, ma se una simile spietata analisi del momento dei giallorossi arriva da Manuel Gerolin, ex bandiera con sei anni alla Roma da mediano e una vita da dirigente sportivo (diversi lustri all’Udinese), è giusto fare un grosso respiro e riflettere. In esclusiva per Virgilio Sport Gerolin parla a ruota libera elencando tutti i problemi della sua ex squadra.

Gerolin, è davvero così tragica la situazione alla Roma?
“Manca del tutto l’area tecnica e dirigenziale, serve un dg introdotto, un ds che conosca il calcio italiano e che magari parli in italiano, una rete scouting che sappia pescare i giocatori giusti…So che alla Roma usano altri metodi per agire sul mercato”.

Sono stati commessi troppi errori in sede di campagna estiva?
“I giocatori arrivano in ritardo, non prendi due svincolati all’ultimo minuto e se sei organizzato non prendi doppioni: hai Dybala perchè allora Soulè e Baldanzi?”

Dopo l’esonero di Juric il toto-allenatori impazza, da Mancini a Garcia…
“Il cambio del tecnico non risolve i problemi. Sono cinque anni che le cose funzionano male, Mourinho aveva messo un po’ la polvere sotto il tappeto ma anche un tecnico della sua esperienza aveva potuto far poco, continuavano ad arrivare parametri zero o giocatori alla frutta. Niente nasce per caso, anche lo scudetto del Napoli era frutto di un lavoro precedente di anni e anni”.

E’ un ritratto avvilente quello che fa della Roma
“Manca un’area tecnica di proprietà della Roma come ce l’hanno Udinese, Atalanta e tutte le big, serve questo a prescindere dall’allenatore. Non è pensabile che si debba aspettare che arrivino i procuratori ad offrire i giocatori, devi essere tu a indicare chi serve e con questo non ho niente contro i procuratori, ce ne sono di bravissimi ed ho tanti amici tra di loro, ma bisogna seguire e conoscere i giocatori ed avere i contatti giusti per prenderli”.

Una figura come Totti servirebbe o sarebbe solo un parafulmine?
“Serve una figura che sappia lavorare e che ha esperienza, alla Roma nessuno quasi capisce di calcio”

Si parla di big come Mancini o Allegri per la panchina ma accetterebbero di subentrare a metà novembre?
“Ripeto, il problema non è l’allenatore, poi è anche difficile dire di no alla Roma,, può essere una sfida affascinante per chiunque”

Tecnicamente come giudica la squadra? Può riprendersi?
“Peggio non può fare anche se ora è chiaro che sono depressi”

Se arrivasse una chiamata da Trigoria per lei cosa risponderebbe?
“E’ il mio sogno lavorare per la Roma, anzi sapete che c’è? Mi autocandido come capo scouting, il lavoro che ho sempre fatto e che credo di saper fare bene”

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