Henrik Mkhitaryan e José Mourinho di nuovo insieme, questa volta alla Roma. Dopo gli screzi al Manchester United, l’armeno e lo Special One saranno uno al fianco dell’altro in giallorosso. Il numero 77 ha parlato ai microfoni di Sky Sport del tecnico portoghese e delle vecchie frizioni durante il periodo ai ‘Red Devils’: “È un allenatore che ha tante ambizioni, vuole vincere sempre. A lui non interessa niente, l’importante è vincere: se si gioca bene o male, l’importante sono i tre punti. Tutti sanno che ha vinto quasi tutto e anche con la Roma speriamo di vincere qualcosa perché è un allenatore che può dare di più. Non voglio parlare del passato con lui, ne abbiamo parlato insieme io e lui. Iniziamo da capo. Lo conosco molto bene, so cosa chiede dai calciatori e sono pronto. Se abbiamo chiarito? Sì, tutto”.
Il classe 1989 ha spiegato i motivi alla base della scelta di restare alla Roma: “Ho creduto nel progetto della società, mi è piaciuto. Dal primo giorno ho detto che la Roma mi piace tanto: la città, la squadra e per questo ho rinnovato il contratto per un anno perché credo che possiamo vincere qualcosa con questa squadra. Ho avuto qualche offerta dall’estero e dall’Italia ma ho preso la decisione di rimanere qui e sono contento”.
Mkhitaryan ha parlato anche del suo compagno di squadra Nicolò Zaniolo: “Posso dire che il primo è Ibrahimovic, con la sua classe e l’intelligenza di capire il calcio. Secondo Pogba, è un giocatore forte e ogni tanto è sottovalutato ma può fare la differenza. Per terzo Aubameyang perché ci capivamo bene giocando all’Arsenal e al Dortmund”.
L’armeno rilancia la candidatura di Jorginho per il Pallone d’Oro: “Lo assegnerei a lui perché è forte e ha vinto la Champions League col Chelsea e l’Europeo con l’Italia. Oppure a Messi, per aver vinto la Coppa America con l’Argentina dopo 28 anni”.
Nella prossima stagione la Roma ha un obiettivo chiaro: “Sono tre anni che non giochiamo la Champions ed è dura. Dobbiamo lavorare di più e credere che possiamo arrivare in Champions.