Per fortuna ha potuto raccontare la vicenda col sorriso, scherzandoci su. Ma Andrey Rublev, l’esuberante tennista russo capace di tutto e del suo contrario, di autoflagellarsi in campo per gli errori commessi o di andare in escandescenze per presunti torti arbitrali, se l’è vista davvero brutta. Dopo gli US Open ha rischiato di perdere un testicolo. “L’ultima cosa che ho fatto prima dell’operazione è stata firmare il documento in cui si autorizzava l’amputazione”, ha raccontato in conferenza stampa a Stoccolma.
- Rublev, rivelazione choc: "Stavano per amputarmi i genitali"
- Il dolore dopo gli US Open, la corsa in ospedale e l'intervento
- Sollievo Rublev, amputazione scongiurata: aveva pure firmato
Rublev, rivelazione choc: “Stavano per amputarmi i genitali”
Rublev poco prima del Masters 1000 di Shanghai aveva dato un’anticipazione, senza però entrare nel dettaglio: “Ho rischiato l’amputazione di una parte del corpo, mi sono salvato per questione di ore”. In Svezia, invece, è stato più prodigo di particolari. Illuminanti, a loro modo. “La verità è che ho quasi perso un testicolo. E che sono stato molto fortunato. Dicono, infatti, che hai solo cinque o sei ore di tempo se il sangue smette di fluire nel testicolo. E allora l’unica possibilità è l’amputazione”.
Il dolore dopo gli US Open, la corsa in ospedale e l’intervento
Tutto è accaduto dopo l’eliminazione agli ottavi di finale degli ultimi US Open per mano del bulgaro Grigor Dimitrov, dopo una lunga battaglia protrattasi fino al quinto set. Rublev nei giorni seguenti ha avvertito un dolore al testicolo talmente forte da indurlo a recarsi in ospedale. “Mi sono detto: ‘Ho uno strano dolore, proviamo ad andare in ospedale’. Hanno fatto subito un controllo e mi hanno preso in carico in urgenza per l’intervento chirurgico”.
Sollievo Rublev, amputazione scongiurata: aveva pure firmato
Un intervento provvidenziale, visto che un tempo di attesa più lungo avrebbe comportato conseguenze irreparabili per il russo, numero 7 della classifica ATP e quasi certo protagonista alle prossime Finals di Torino. “Sono riusciti a operarmi tre o quattro ore dopo il primo dolore che ho provato, così sono riusciti a fare tutto in tempo. Ora è tutto a posto. L’ultima cosa che ho fatto prima dell’operazione è stata firmare il documento in cui si autorizzava l’amputazione dei miei testicoli“. Al risveglio, però, Rublev ha scoperto che non ce n’era stato bisogno.