Alla fine, il mondo del calcio l’ha spuntata: il “lodo-Lotito”, o “salva-calcio”, entra in manovra e permette ai club di Serie A di respirare in vista della restituzione dei debiti accumulati dalle società dopo il decreto che aveva congelato i pagamenti durante la pandemia di Covid-19.
- Lodo "salva-calcio" in manovra, la vittoria di Lotito
- Lodo "salva-calcio", la Serie A respira
- Il calcio e le differenze con le aziende "normali"
Lodo “salva-calcio” in manovra, la vittoria di Lotito
Dopo aver spinto con insistenza e in ogni sede, il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, ce l’ha fatta: il “salva-calcio” entra in manovra. Un’operazione, di fatto ad personam, cucita sulla Serie A e dal grande impatto. Lo Stato rinuncia così, nell’immediato, a una cifra vicina al miliardo di euro (889 milioni di euro, per l’esattezza, che si recupereranno solo nel 2027), mentre le società potranno spalmare il pagamento dei debiti accumulati in questi ultimi anni in sessanta rate nei prossimi cinque anni, con una piccola mora del 3%.
Ma, soprattutto, il “salva-calcio” permette di evitare qualunque sanzione sportiva o penale alle società del massimo campionato. Infatti, il pagamento contestuale delle prime tre rate, come spiegato da Il Fatto Quotidiano, fa scattare l’accordo con il Fisco e permette di scongiurare il rischio di penalizzazioni di punti in vista delle verifiche della federazione, previste per il prossimo febbraio.
Lodo “salva-calcio”, la Serie A respira
Nonostante il parere contrario del Ministro dello Sport, Andrea Abodi e di quello all’Economia, Giancarlo Giorgetti, e la bocciatura del Consiglio dei ministri per il suo inserimento nel decreto Aiuti quater, dopo un tortuoso iter di contrattazioni, il provvedimento “salva-calcio” entra in manovra e disegna orizzonti differenti per i club di Serie A che, di fatto, scansano un bel fosso e si mettono al riparo da sanzioni e pagamenti che, in molti casi, dopo aver rinviato ogni scadenza in questi mesi, sarebbero andate oltre le possibilità economiche.
Il calcio e le differenze con le aziende “normali”
A poco è servita la presenza nella manovra di un decreto sul tema riservato alle aziende (società di calcio comprese) su cui lo stesso Giorgetti aveva fatto leva per contrastare il “lodo-Lotito”. Esiste però una differenza nelle modalità di valutazione dei debiti tra quel provvedimento e il “salva-calcio”. Infatti, la misura rivolta alle imprese prende in esame i debiti riscontrati da un controllo dell’Agenzia delle Entrate, mentre per i club di Serie A, i debiti derivano dalla sospensione decisa dal Governo.
Come affermato anche dal Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, dal punto di vista del pallone, inoltre, fin dai primissimi accordi con gli organi decisionali, una volta chiusa la sospensione, era stata promessa una rateizzazione dei pagamenti. Nel testo della manovra straordinaria, però, non vi è traccia di questa possibilità, con una semplice deroga fino a dicembre. Ma tant’è, il “lodo-Lotito” è entrato in manovra e più di qualcuno, in Serie A, può tirare un sospiro si sollievo.