Ora il suo cartellino è interamente di proprietà dell’Inter che ha sfruttato la risoluzione con il Manchester United, con cui non è mai scattato un vero feeling: per Alexis Sanchez i ‘Red Devils’ rappresentano ormai il passato, una tappa buia di una carriera sempre sulla cresta dell’onda.
L’attaccante cileno ha giocato una stagione e mezza nella squadra allora allenata da José Mourinho, mostrando solo a sprazzi l’estro che lo ha sempre contraddistinto e che si è visto soprattutto nella parte finale della stagione da poco conclusasi.
Sanchez ha parlato di quella sfortunata esperienza in un video pubblicato sul suo account Instagram, rivelando anche un dettaglio che spiega alla perfezione quanto fosse insofferente alle dinamiche di quell’ambiente. “Dopo il primo allenamento capii tante cose, tornai a casa e chiesi alla mia famiglia e al mio agente se c’era la possibilità di interrompere il contratto e di tornare all’Arsenal. C’era qualcosa che non mi andava bene, ma avevo già firmato”.
Colpa di un’atmosfera non ideale per giocare a calcio ed esprimere tutte le proprie qualità, rimaste in sordina. “I mesi passavano e io continuavo a sentirmi allo stesso modo. In quel momento non eravamo uniti come squadra. Anche i giornalisti parlavano senza sapere e facevano male. C’erano ex giocatori che dicevano la loro senza avere idea di cosa stesse succedendo all’interno del club. L’umore di un calciatore dipende anche dall’ambiente interno, dobbiamo essere una famiglia. Invece non era così e tutto ciò si rifletteva sul campo. Faccio autocritica e dico che avrei dovuto giocare meglio, ma le colpe andavano sempre a me, anche se giocavo pochi minuti”.