Sapir Berman ha respirato la terra dei campi di calcio, indossando la divisa arbitrale con orgoglio e determinazione. Quella stessa insistenza, combinata alla passione per il suo lavoro, l’ha condotta ad arbitrare a soli 26 anni – è nata nel 1995 – già ad alti livelli nel campionato israeliano e a ricoprire un ruolo di estrema visibilità nell’ambito della locale rappresentanza sindacale. E a sfidare un ambiente dove è ancora troppo forte e dominante la componente maschile.
Da arbitra internazionale è stata incaricata della direzione di gara del match tra Irlanda del Nord e Montenegro, nel Campionato europeo Under 17 e Kazaghistan-Montenegro
- La conferenza stampa di Sapir Berman, arbitra transgender
- La Federazione israeliana vicina a Sapir Berman
- Il messaggio che ha desiderato lanciare
- Le prime partite internazionali
La conferenza stampa di Sapir Berman, arbitra transgender
La sua volontà di condivisione, in forma pubblica, ha una innegabile valenza in un ambiente ancora ancorato a una sopravvivenza di pregiudizio, e diffidenza, nei confronti delle figure diverse dallo stereotipo verso cui Berman ha intrapreso, con la propria testimonianza, un percorso di sensibilizzazione e di riflessione culturale.
“Mi sono sempre vista come una donna, fin dalla tenera età. All’inizio non sapevo come chiamarlo, non sapevo come chiamarlo, ma c’era sempre un’attrazione per il lato femminile e c’era una sorta di invidia di altre donne, e ho vissuto con esso – ci ho convissuto … con un personaggio molto maschile”, aveva spiegato ai giornalisti in una conferenza stampa del 2021, quando decise di fare coming out, nel corso della quale aveva deciso di palesare la sua decisione di vivere apertamente la sua sessualità, veicolando un messaggio simbolico a livello sociale e non solo in Israele, il suo Paese.
“Come uomo ho avuto successo. Sia nell’associazione degli arbitri che a scuola o anche con le ragazze. Anche per la famiglia ero un uomo, ma quando ero sola ero una donna”, aveva continuato. “Ho diviso questi mondi perché ho capito che la società non mi avrebbe accettato, non sarebbe stata al mio fianco. Quindi ho continuato a vivere così per 26 anni”.
La Federazione israeliana vicina a Sapir Berman
Berman ha detto che essere coinvolta in una professione così dominata dagli uomini da aver frenato questa importante decisione e a rendere pubblica l’essere transgender solo adesso. Il suo account Instagram la mostra per come è, senza censure, senza filtri: una persona che ama la vita, coltiva l’interesse per il lavoro che adora e per cui ha deciso di investire risorse e sacrifici.
Circa sei mesi fa, ha spiegato Berman “ho deciso di uscire allo scoperto e di mostrare chi sono, prima di tutto a me stessa, per la mia anima”, ha dichiarato con un sorriso.
I dirigenti della Federcalcio israeliana le erano e le sono accanto, nel corso della conferenza stampa di martedì, a sottolineare l’unità e la volontà di abbattere le barriere culturali e sessuali che hanno condizionato fino ad ora le scelte dell’arbitra e di quanti hanno taciuto fino ad ora.
“Abbiamo un nuovo arbitro, Sapir Berman. Siamo molto orgogliosi”, ha twittato la Federcalcio israeliana che ha affiancato Sapir nel suo percorso ormonale, negli ultimi mesi.
Il messaggio che ha desiderato lanciare
“Alla fine, ho deciso di uscire allo scoperto, per mostrare chi sono. Prima per me stessa, per il mio benessere, ma anche per i miei cari, in modo che non mi vedano soffrire”,
il messaggio di fermezza e di progresso che Sapir ha desiderato divenisse pubblico. Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro transgender ha diretto una partita internazionale.
Le prime partite internazionali
Berman ha arbitrato la partita persa dall’Irlanda del Nord per 1-2 contro il Montenegro, giocata al Seaview di Belfast nell’ambito del turno di qualificazione per il Campionato Europeo Under 17 femminile.
Come riporta Marca, aveva espresso la sua gratitudine per questa opportunità prima del calcio d’inizio: “È un grande onore, un grande orgoglio. È l’opportunità di continuare a fare ciò che amo, nel mondo che mi ha formato e in cui sono cresciuta. Affronterò la partita con profonda umiltà, sperando di dare il massimo, rappresentare il mio Paese, difendere le mie sorelle nella comunità LGBTQIA+ e dimostrare che ogni sogno è possibile grazie a uno strumento potente come lo sport professionistico”.
L’arbitra ha sottolineato l’importanza della diversità nel calcio, aggiungendo: “Quando i giovani giocatori vedono la diversità in campo, questo li aiuta a rendere normale l’inclusione. Invia un messaggio forte che ciò che conta davvero è il talento e l’impegno”, le sue parole.
La UEFA ha poi assegnato a Berman anche la direzione di un’altra partita internazionale, quella in programma tra Kazakistan e Montenegro in calendario.
