L’Italnuoto, una delle migliori di sempre, ha trovato una nuova stella. La scena degli Assoluti UnipolSai primaverili se l’è presa Sara Curtis, 16enne piemontese che ha vinto con record italiano la finale dei 50 stile libero.
Il primo titolo italiano di Sara Curtis
In questi giorni stanno andando in scena a Riccione gli Assoluti UnipolSai primaverili di nuoto. La piemontese e cuneese Sara Curtis, a soli 16 anni, è riuscita a catturare l’attenzione mediatica e agonistica. L’azzurrina ha stabilito, in batteria, il primato personale (25″23) e poi ha vinto la finale dei 50 stile libero con il record italiano cadette di 25″14 che le ha permesso di vincere il primo titolo assoluto in carriera.
Chi è Sara Curtis
Sara Curtis è una atleta del Team Dimensione Nuoto e grazie alla sua prestazione ha conquistato la qualificazione per gli Eurojunior e Mondiali jr, con il crono di 25″14. Allenata da Thomas Maggiora a Savigliano ha conquistato già il bronzo agli Eurojunior di Otopenj 2022. Attualmente è iscritta all’Istituto Tecnico Economico e Turistico di Savigliano. Da bambina ha sempre sognato di essere una nuotatrice e adesso è diventata la sesta performer italiana all time. A gennaio è arrivata la prima convocazione in Nazionale. È stata definita dal C.T Cesare Butini la “Ceccon al femminile”. «Sono felicissima – ha detto dopo la gara – non me l’aspettavo. Gareggiare qui con le punte del nuoto italiano…Vincere per la prima volta un campionato assoluto è un’emozione fortissima. Ero attesa? Ho colto l’occasione, è stato difficile, le emozioni erano forti al blocco. Un misto di adrenalina, felicità ed entusiasmo è davvero bello».
Il colore della pelle
Intervistata da Gazzetta dello Sport ha spiazzato tutti parlando del suo colore della pelle: «Non è vero che i nuotatori di colore non vanno forte, quindi mi fa un bellissimo effetto». La mamma Helen è infatti arrivata dalla Nigeria, mentre il papà è di Torino. Insomma, sfrontata e pronta e senza troppi timori. Del futuro ancora poche certezze con i cinque cerchi nel mirino: «Si lavora sperando di arrivarci. Battere la Di Pietro fa un certo effetto, ma ora penso a crescere nei 100, devo migliorare nella presa dell’acqua. Non mi alleno tantissimo in vasca lunga».