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Scherma, l'appello dell'olimpionico: "Aiutatemi ad andare avanti"

Matteo Tagliariol, oro nella spada individuale a Pechino 2008, non vuole lasciare le pedane: ma a 38 anni chiede aiuto via social per autopagarsi la nuova stagione.

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La scherma italiana è uscita distrutta dall’Olimpiade di Tokyo.

O meglio, il bilancio è stato deficitario a livello di qualità di medaglie ottenute dalla spedizione azzurra, tornata a casa senza ori come non accadeva da Seul 1988, ma comunque con cinque podi, tre argenti e due bronzi.

In attesa del rimpasto a livello di tecnici, annunciato dalla ricusazione del ct del fioretto Aldo Cipressa da parte degli stessi atleti al termine dell’Olimpiade, i tempi d’oro sono lontani.

Quelli dello storico podio tutto italiano nel fioretto femminile a Londra 2012, con Elisa Di Francisca davanti a Arianna Errigo e Valentina Vezzali e anche quelli di Pechino 2008, quando l’Italia conquistò due ori nella scherma, quello della stessa Vezzali nel fioretto e quello storico di Matteo Tagliariol nella spada individuale, che mancava in casa azzurra da Roma 1960.

Tredici anni dopo, lo schermidore trevigiano, che in Cina conquistò anche il bronzo a squadre, è ancora in attività, anche se a 38 anni restare in quota è un’impresa ai limiti dell’impossibile in uno sport come la scherma.

A livello tecnico, fisico ed anche economico, se è vero che lo stesso Matteo ha lanciato un vero e proprio appello social chiedendo un supporto e finanziamenti per non dover dire addio alle pedane e per affrontare la prossima stagione da “autodidatta”.

“Ci sono da pagare trasferte, iscrizioni, staff. Una stagione costa e io non ho ancora sponsor” ha scritto Tagliariol sul proprio profilo Facebook.

“Se volete veramente aiutarmi a continuare un altro anno, anche un piccolo gesto può fare una grande differenza”.

Il titolo della raccolta fondi è “One More Year: Be Part of My Team!”. L’obiettivo è quindi quello di riuscire ad affrontare un’altra stagione agonistica, magari l’ultima per Tagliariol, che in carriera vanta anche cinque successi in Coppa del Mondo, ma che dopo l’exploit a Pechino non è più riuscito a confermarsi ad alti livelli, non andando oltre un argento individuale al Mondiale di Antalya 2009 e un bronzo a squadre all’Europeo di Plovdiv dello stesso anno.

“Ogni anno ci sono da pagare: trasferte (viaggi, cibo, hotel), iscrizioni gare, cure mediche e fisioterapiche, staff” ha proseguito Tagliariol, la cui deadline è fissata per il penultimo weekend di novembre, quando la Coppa del mondo riprenderà con la tappa di Berna.

Matteo è da tempo fuori dal giro della Nazionale e attualmente è numero 83 del ranking mondiale, settimo tra gli italiani.

Nella scorsa stagione il trevigiano ha partecipato alla tappa di Kazan, uscendo ai gironi, ma nel marzo 2020 è stato sesto nella tappa di Coppa a Budapest. Il talento non invecchia, ma va mantenuto in vita…

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