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Scherma, la rivoluzione di Mazzone: Vezzali ritorna dopo l’attacco a Errigo e compagne, il ruolo di Bebe Vio

L’addio polemico di Cerioni dal fioretto italiano, il ritorno di Vezzali in Federazione: sono solo due delle mosse del neo presidente della scherma italiana guida da Luigi Mazzone

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La Federscherma sembra alle prese con una vera e propria rivoluzione. Una situazione da monitorare con grande interesse visto che parliamo della disciplina che nella storia ha portato più medaglie all’Italia nel corso delle Olimpiadi e che ora va verso cambiamenti molto importanti. Il neo presidente Luigi Mazzone è intenzionato a fare scelte importanti e cambiamenti decisi.

Il ritorno di Valentina Vezzali

L’ultima novità in ordine di tempo è quella che vede il ritorno in Federazione di una leggenda della scherma italiana come Valentina Vezzali, la campionessa azzurra che negli ultimi anni ha avuto ruolo importanti nella politica italiana sarà la responsabile della “Delega ai rapporti istituzionali della presidenza”. Un ruolo istituzionale e non tecnico per la campionessa jesina che è stata sei volte medaglia d’oro ai Giochi e in vista di Los Angeles 2028. La sua ultima “apparizione” pubblica però non ha riguardato nè il mondo delle istituzioni né quello dello sport con la partecipazione all’Isola dei famosi.

L’attacco al fioretto femminile

Le Olimpiadi di Parigi 2024 non sono andate come sperato per la scherma italiana, da tempo abituata a fare incetta di medaglia soprattutto nel fioretto: una medaglia d’oro, tre d’argento e un bronzo non hanno soddisfatto le aspettative della vigilia. E nel corso di un’intervista a Repubblica proprio Valentina Vezzali era apparsa molto critica nei confronti di Errigo, Favaretto e Volpi, ree di non aver centrato il podio nella prova di fioretto individuale femminile: “Rispetto tutte ma è un sacrilegio non aver centrato il podio. A differenza di 30 anni fa ora ci sono più paesi che aspirano al podio ma resta una grande occasione persa”.

L’addio di Cerioni e il ruolo di Bebe Vio

La notizia più “sconvolgente” del nuovo ciclo è stato il benservito che la Federazione italiana ha dato a Stefano Cerioni, ct del fioretto dal 2021 sotto la cui gestione sono arrivati complessivamente 152 podi. Il suo sfogo sui social ha fatto il giro del web e soprattutto l’attacco a chi viene dopo di lui. Nel caso specifico si tratta del 46enne Simone Vanni. Non un nome nuovo nella scherma italiana visto che per 10 ani è stato il responsabile d’arma del team paralimpico. Un segnale anche per il ruolo sempre più importante all’interno della Federazione che il nuovo presidente ha voluto dare a Bebe Vio e a Daniele Garozzo.

Bebe viene considerata come uno dei volti del nuovo progetto (oltre al ruolo di consigliere federale) in direzione Los Angeles con il suo allenatore che ora assume un ruolo tra i più importanti all’interno della nuova direzione tecnica, mentre l’ex schermidore che si era ritirato solo pochi mesi prima di Parigi 2024 è il vicepresidente (vicario). Insomma una mezza rivoluzione con l’obiettivo che l’Italia torni “dominatrice” e non più solo protagonista nelle olimpiadi statunitensi.

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