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Sci, SuperG Kitzbuhel: Odermatt vince tra polemiche e cadute. Pinturault, altro crac: carriera a rischio

Marco Odermatt colma una delle poche lacune della sua carriera, vincendo sulla Streif. Tante cadute: Pinturault potrebbe aver chiuso la carriera. Out anche Paris, Casse settimo.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si scrive Kitzbuhel, si legge Svizzera. Che ha esteso ormai i propri confini oltre le Alpi austriache grazie alla straordinaria capacità del suo settore velocità di accaparrarsi sempre i posti migliori in prima fila. Con Marco Odermatt che al solito non conosce ostacoli, bravissimo a domare una versione della Streif con tante insidie (nemmeno troppo nascoste). E se Raphael Haaser ha contribuito a tenere alto il morale delle truppe austriache, Stefano Rogentin e Franjo von Allmen hanno confermato di attraversare a loro volta uno straordinario momento di forma, ribadendo il concetto che essere svizzeri oggi nelle discipline veloci è meglio.

Odermatt vince la gara numero 44, sorpresa Haaser

Ma la gara di Kitzbuhel, con tantissimi vip al parterre e vecchie glorie (Maier, Svindal, Cuche e pure Kilde, che non sa ancora quando potrà tornare in pista), è stata soprattutto la celebrazione della classe assoluta di Marco Odermatt. Che sulla pista (forse) più iconica di tutto il circo bianco non era ancora riuscito a conquistare mai una vittoria tra supergigante e discesa (con questa fanno 44 in carriera).

C’è riuscito grazie a una prova impeccabile nella parte alta e anche e soprattutto nella traversa dopo l’Hausbergkante, nel punto dove tanti suoi avversari hanno perso centesimi preziosi. E anche se nello schuss finale qualcosa ha lasciato, alla fine il leader di Coppa del Mondo è riuscito a cavarsela lasciando a soli 11 centesimi il sorprendente Raphael Haaser, che tornava dopo un periodo costellato di problemi fisici ma con una parte conclusiva impeccabile è riuscito almeno a intrufolarsi tra tante maglie rossocrociate.

Con Rogentin che una volta tanto ha saputo far meglio di von Allmen, che ha pagato a caro prezzo un errore di linea sull’Hausbergkante, di fatto dilapidando quanto di buono aveva fatto nella parte alta del tracciato. Ad ogni modo, per gli svizzeri l’ennesima conferma di un potenziale enorme, da sfruttare ai mondiali di Saalbach dove saranno gli uomini da battere.

Quante cadute: la Streif costa carissima a Pinturalult

L’evento che ha aperto il lungo fine settimana di Kitzbuhel ha riservato però non poche polemiche: la Streif al solito ha presentato il “suo conto”, offrendo un bello spettacolo ma anche costando carissima a diversi atleti. Tra i primi a pagarne le conseguenze c’è stato Dominik Paris, che ha visto partire lo sci esterno su una curva parecchio segnata (oltre che ghiacciata) già dopo le discese dei primissimi atleti. Nulla di rilevante per Domme, che spera domani di potersi rifare con gli interessi in discesa (ha vinto tre volte a Kitz, ma l’ultima è datata 2019).

Ben più grave la caduta che nello stesso punto ha avuto per protagonista Alexis Pinturault, per il quale è stato necessario il trasporto in elicottero in ospedale: sembrava in un primo momento che si fosse rialzato prontamente il fuoriclasse transalpino, ma poi non è riuscito più a rimettersi in piedi ed è stato portato via in barella, lamentando problemi al ginocchio sinistro già operato un anno fa dopo la caduta di Wengen.

Un altro francese, Florian Loriot, ha sbattuto violentemente contro le reti ed è stato posto sulla toboga per essere nuovamente trasportato in elicottero, mentre l’austriaco Otmar Striedinger è finito nelle reti appena prima del salto dell’Hausbergkante, nel suo caso senza riportare conseguenze. Anche Nils Alphand è caduto riportando serie conseguenze.

Casse e Franzoni portano l’Italia in top ten, bene Innerhofer

Detto di Paris, l’Italia ha comunque piazzato due atleti in top ten. Mattia Casse (settimo) non ha sfruttato una situazione che sarebbe potuta essere assai favorevole: una partenza un po’ lenta lo ha costretto a remare per tutta la parte centrale, salvo poi accendersi nuovamente nella parte conclusiva. La velocità c’è, il problema è che in certi tratti non mi sono fidato di mollare a tutta e così facendo ho lasciato per strada quei 3-4 decimi che mi hanno impedito di salire sul podio”, ha spiegato dopo l’arrivo.

Giovanni Franzoni ha fatto invece l’esatto opposto: velocissimo nella prima metà del tracciato, tanto da andare in luce verde poco prima dell’Hausbergkante, ha commesso un errorino sulla traversa e ha lasciato per strada 7 decimi che lo hanno spedito comunque non lontano dai primi, appena dentro i primi 10 di giornata. “Avevo visto diversi atleti fare fatica in quel punto, complice la neve molle, e ho preferito andarci cauto. Magari se avessi mollato un po’ di più avrei fatto qualcosa di straordinario, ma sono contento perché so di essere veloce e sono sicuro che presto o tardi che sarà questo primo podio arriverà”.

Una prova di assoluto valore l’ha mandata a referto anche Christof Innerhofer, che ha chiuso 12esimo ad appena due centesimi da Franzoni, sfruttando anche le lunghe pause e una pista che è andata velocizzandosi e non poco.

Supergigante Kitzbuhel: classifica finale

  • 1. ODERMATT Marco SUI 1’13″25
  • 2. HAASER Raphael AUT +0″11
  • 3. ROGENTIN Stefan +0″30
  • 4. VON ALLMEN FranjoSUI +0″45
  • 5. ALEXANDER Cameron CAN +0″60
  • 6. SEJERSTED Adrian Smiseth NOR +0″66
  • 7. CASSE Mattia ITA +0″67
  • 8. CRAWFORD James CAN +0″69
  • 9. MURISIER Justin SUI +0″72
  • 10. FRANZONI Giovanni ITA +0″76
  • 12. INNERHOFER Christof ITA +0″78
  • 26. SCHIEDER Florian ITA +1″70
  • 30. MOLTENI Nicolò ITA +1″95

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