Può sbagliare una volta, due è praticamente impossibile. Così Marco Odermatt si riprende subito quello che Mattia Casse ieri gli aveva sottratto: la vittoria in discesa libera sulla Saslong conferma lo straordinario momento di forma del fuoriclasse elvetico, lanciatissimo verso l’ennesima sfera di cristallo. Per l’Italia, dopo i fasti di venerdì, è un sabato agrodolce: Casse sbaglia sul Ciaslat e finisce fuori dalla top 10, Paris non trova il ritmo giusto e chiude oltre i migliori 15.
- Ciaslat da sogno e Odermatt si prende la rivincita
- Questa Italia non ha trovato gloria
- Paris deluso: "Neve troppo molle per i miei gusti"
Ciaslat da sogno e Odermatt si prende la rivincita
Il Ciaslat è il punto dove Odermatt ha fatto tutta la differenza del mondo: oltre mezzo secondo recuperato sui principali antagonisti, che a sorpresa sono stati Franjo Von Allmen (svizzero anche lui, al primo podio assoluto in discesa) e Ryan Cochran-Siegle, americano che a 32 anni si prende il secondo podio in carriera in discesa, lui che ha vinto in supergigante a Bormio nel 2020.
Odermatt era indietro di quasi sei decimi a metà gara, poi s’è letteralmente scatenato e non ha lasciato che le briciole agli avversari, ribadendo il suo status di categoria superiore conclamata. Quella ottenuta sulla Saslong è la vittoria numero 40 in carriera per l’elvetico, sempre più lanciato verso una dimensione che solo i grandi dello sci hanno saputo conquistare.
Questa Italia non ha trovato gloria
L’Italia riponeva molte speranze in Mattia Casse, vincitore ieri in supergigante, nonché buon protagonista anche nelle due prove cronometrate. Solo che Casse stavolta è stato tradito da un passaggio decisamente troppo lento proprio sul Ciaslat, perdendo quell’abbrivio che aveva costellato tutta la prima parte di gara, fino alla Gobbe del Cammello. Poi ha perso troppo ed è scivolato fuori anche dalla zona podio, pur chiudendo a meno di quattro decimi da Von Allmen.
Logico pensare però che fosse già a pancia piena dopo la straordinaria affermazione del venerdì, con una top 15 di giornata che comunque nobilita il suo fine settimana sulla Saslong, oltre a lanciarlo come la migliore freccia a disposizione della squadra di velocità italiana. Questo perché Dominik Paris per ora non sembra aver trovato il passo giusto sulla neve: in difficoltà nella parte alta, Domme ha patito tanto fino al Sochers e poi ha cercato di limitare i danni, finendo però lontano dai migliori.
Addirittura un redivivo Christof Innerhofer è arrivato appena a 6 centesimi dal connazionale, riuscendo a far correre forte gli sci soprattutto nel tratto conclusivo. Giornataccia per Florian Schieder, buon piazzamento a ridosso dei 30 per Benjamin Jacques Alliod (partiva col 51) e Nicolò Molteni (sceso col pettorale 46).
Paris deluso: “Neve troppo molle per i miei gusti”
Tra i più delusi di giornata c’è certamente Dominik Paris. L’alfiere azzurro, vincitore sulla Saslong nella passata stagione, ha chiuso appena dentro la top 15, ma mai realmente in grado di poter attaccare il podio (oltre un secondo di ritardo da Odermatt).
“Purtroppo con questa neve un po’ molle non sono riuscito a fare la gara che volevo”, ha commentato all’arrivo. “Quando c’è brutto tempo nei giorni che precedono la gara, è inevitabile che la pista diventi più lenta. Peccato, perché onestamente ho provato a fare il mio, ho dato il massimo di ciò che potevo, ma non ha funzionato, come purtroppo spesso mi è capitato su questa pista. Odermatt ha fatto un grande Ciaslat, ma già dalle prove si era capito quanto andasse forte. Andiamo avanti, anche se certo avrei voluto fare meglio, ripensando anche alla passata edizione della discesa”.