Un viaggio nella dipendenza dal gioco d’azzardo di Nicolò Fagioli: è questo “Fragile”, il documentario sul centrocampista della Juventus vittima della ludopatia. Nel film il giovane bianconero racconta come ha iniziato a scommettere e la disperazione in cui l’ha condotto la sua dipendenza.
- Nel film “Fragile” Fagioli racconta com’è iniziata con le scommesse
- Juventus, Fagioli svela quanto ha perso al gioco d’azzardo
- Scommesse, Fagioli e le minacce degli allibratori
- Fagioli e la depressione superata
Nel film “Fragile” Fagioli racconta com’è iniziata con le scommesse
Nicolò Fagioli era ancora minorenne quando ha piazzato la sua prima scommessa. Il centrocampista della Juventus, squalificato per quasi l’intera stagione scorsa dalla giustizia sportiva, ha raccontato nel documentario “Fragile”, disponibile ora su Prime, la discesa agli inferi della ludopatia.
“Ho iniziato a scommettere a 16 anni con gli amici come passatempo – dice Fagioli nel film, raccontando il suo primo approccio col gioco d’azzardo – Alla Cremonese, poi, rimasi fermo per Covid per circa un mese restando tanto tempo in casa e divenne tutto automatico”.
Juventus, Fagioli svela quanto ha perso al gioco d’azzardo
Fagioli spiega che quando era preso dalla febbre del gioco non riusciva a rendersi conto dei danni e dei pericoli a cui si esponeva. “Mi dicevo ‘tanto non succede nulla’ – confessa il giocatore della Juventus -. Ogni tanto vincevo, ma pagavo le sconfitte di prima. Nel momento peggiore facevo anche 12 ore attaccato al telefono, passavano come fossero 2 o 3”.
Nel documentario Fagioli accenna anche a quanto ha perso complessivamente in denaro. “In una volta sola giocavo al massimo diecimila euro – afferma il calciatore -. Ma non era tanto la puntata, quanto la frequenza. Ho perso centinaia di migliaia di euro, giocavo a calcio per pagarci queste cose qua”.
Scommesse, Fagioli e le minacce degli allibratori
Debito dopo debito, Fagioli alla fine è finito nel mirino degli allibratori, finendo per ricevere continue minacce. “Mi dicevano ‘ti spezziamo prima che vai a giocare la partita di Siviglia’. Non potevo neanche sapere chi mi minacciava. È brutto essere minacciato da persone che non sai chi sono”.
Il momento peggiore durante la gara di serie A tra la Juventus e il Sassuolo: Fagioli commette un errore in campo e favorisce il gol degli avversari, poi viene sostituito e una volta in panchina scoppia in un pianto dirotto. Anche allora, c’entravano le scommesse: “Ero sotto di molti soldi, non sapevo come recuperarli. In più abbiamo perso per un mio errore – racconta il centrocampista della Juve -. Noi calciatori abbiamo tanto tempo libero, in quel momento l’ho occupato nel modo sbagliato”.
Fagioli e la depressione superata
Un anno fa, di questi tempi, Fagioli aveva da poco iniziato a scontare la squalifica comminatagli dalla giustizia sportiva. Una punizione necessaria che, però, lo ha aiutato a superare quel momento drammatico. “Non si guarisce dal gioco d’azzardo ma si impara a tenerlo a bada”, spiega ora il calciatore, che ora si sente meglio con sé stesso. “In depressione c’ero prima, quando scommettevo – le sue parole -. Ero nullo, facevo poco o niente, mi allenavo anche poco”.