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Scommesse, la talpa di Corona accusa altri tre giocatori: arriva la replica

Nuovi retroscena su scommessopoli, in un'intervista a La Verità lo zio dell'ex Inter Esposito rivela l'esistenza di una chiavetta con audio scottanti

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Mentre Fagioli si sta riorganizzando la vita dopo la squalifica di 7 mesi, mentre Tonali chiede uno sconto assicurando di aver scommesso solo sul Milan vincente “come incentivo” e mentre altri giocatori coinvolti da Corona hanno deciso di querelare il re del gossip (ovvero Casale e Zalewski) ecco che scommessopoli si arricchisce di nuovi capitoli con le dichiarazioni di una delle talpe dell’ex fotografo dei vip, Maurizio Petra, ovvero il “famoso” zio dell’ex dell’Inter Antonio Esposito.

Petra, un pregiudicato campano da tempo «attenzionato» dalla polizia, parla a “La Verità” e dice che c’è una chiavetta Usb in cui sono custoditi dialoghi tra calciatori che parlano di scommesse. Tra questi c’è Nicolò Zaniolo.

La talpa avrebbe una chiavetta Usb con audio scottanti

L’uomo teme anche per la sua incolumità adesso ed ha allegato la chiavetta al suo testamento: «Dispongo che la chiavetta Usb allegata al presente testamento sia consegnata a cura dell’avvocato M.B. […] alla Procura della Repubblica di Torino per riferimenti al calcio scommesse».

Nell’intervista Petra rivela che ha scritto al nipote in chat: «Sei tu che mi hai fatto ascoltare l’audio delle squallide discussioni familiari in cui si parla di soldi, di tradimenti, Rolex e firme sui conti correnti». Poi rivela il presunto contenuto degli audio: «In uno si sente chiaramente la voce di Antonio e di Zaniolo che conversano, secondo mio nipote, con altri calciatori di Serie A.

Tre nomi nuovi emergono dagli audio della talpa

Ecco cosa altro emerge: uno ha un accento che sembra portoghese… parlano chiaramente di scommesse fatte, di somme vinte e perse (57.000 euro, 30.000, 6.000), di importi consistenti. Su specifica domanda di Antonio i presenti rispondono menzionando i nomi di Lamela, Gyasi, Barella, lo stesso Niccolò. Si sente Antonio dire: “State attenti, se vi beccano vi inc…” o qualcosa del genere. Mio nipote chiede anche: “Ma dove vi mettete a giocare?”. E, non ricordo chi, risponde: “Nelle stanze”, senza specificare a quali stanze si riferisse».

La replica piccata di Barella

Non si è fatta attendere la replica di Barella che sui social ha scritto: “Da un giornale che si chiama LaVerità ci si aspetterebbe più serietà. L’unica VERITÀ è che siete dei pagliacci. Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa mer… Per questo da oggi passerò alle vie legali“.

La conferma sul coinvolgimento di Zaniolo

Il testimone dice che il nipote ha raccolto documenti che si trovavano in due telefonini sino al 7 dicembre 2022. Lui caricava i file su un pc e poi li spostava sulla chiavetta. «Antonio mi ha detto che scommetteva per sé e per Nicolò e quando gli ho chiesto se l’amico fosse così stupido da puntare sulla Roma, mi ha mostrato una chat con Nicolò in cui lo stesso lo invitava a giocare su una partita di Coppa Italia dei giallorossi, non ricordo contro chi».

Si parla anche della madre di Zaniolo Francesca Costa che avrebbe fatto avere delle provvigioni a Esposito e di un appartamento a La Spezia venduto «prima al compagno di sua madre e, poi, dopo cinque mesi, l’ha fatta rivendere agli Zaniolo. Credo che in entrambi i casi il pagamento lo abbia incassato mio nipote».

Poi mostra il cellulare con un suo messaggio a Esposito: «Sappi che possono offrirmi qualsia cifra, ma io non smentirò neanche una virgola! Io non sono mica come te! Loro si sono comprati il tuo silenzio con quattro spiccioli. Cosa pensi che non si sia capita la mossa della tua improvvisa sparizione […]. Hanno sentito puzza di bruciato e ti hanno nascosto per far cadere tutte le responsabilità su di te». Ora, dice, il nipote è nascosto in un paesino sperduto e lontano da Roma e da sua figlia dopo aver precedentemente affermato di non avere a che fare con questa storia.

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