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Scommesse, lo psicoterapeuta che cura Fagioli rivela cosa gli ha confessato il giocatore

Alla Gazzetta parla Paolo Jarre, che sta curando il giocatore della Juve dalla ludopatia che lo ha portato a indebitarsi gravemente con le scommesse

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Pensava di aver smesso con la sua professione Paolo Jarre, lo psicoterapeuta che sta seguendo Nicolò Fagioli nel suo periodo di riabilitazione dopo il caso-scommesse. In pensione da un po’ il dottore si stava occupando principalmente di supervisione dei progetti e formazione in giro per l’Italia ma per il centrocampista della Juventus – dice alla Gazzetta – “Ho fatto uno strappo alla regola. Seguo Nicolò da un mese e mezzo: ci vediamo due volte a settimana”.

Jarre sarà “allenatore” di Fagioli nei prossimi mesi

Non sarà Max Allegri dunque ad allenare il giocatore (che può comunque lavorare in campo col gruppo) ma lo psicoterapeuta che lo aiuterà a curare quella ludopatia che l’ha fatto cacciare in un brutto guaio. Sia per i debiti contratti, sia per le minacce subite dai malavitosi del giro sia per aver infranto regole della giustizia ordinaria e sportiva. Dopo aver patteggiato con la procura federale la pena di 7 mesi più 5 da passare come testimonial nelle scuole, il giocatore potrebbe essere risentito dalla Procura di Torino ma nel frattempo ha iniziato le sedute.

Jarre ha avuto un’ottima impressione da Fagioli

Jarre è rimasto positivamente colpito dal giocatore e dice: “È la prima volta che seguo un calciatore di alto livello e potevo aspettarmi una persona superficiale, magari anche arrogante. Invece Nicolò, fin dalla prima seduta, mi è parso educato, gentile. E soprattutto consapevole di trovarsi in una brutta situazione e di aver messo in pericolo la sua carriera con le scommesse. Una ruota sgonfia, però non bucata”.

Fagioli non ha mai pensato di lasciare il calcio

Il segreto professionale gli impone di non rivelare le cose che gli ha detto l’illustre paziente ma lo psicoterapeuta comunque una cosa la dice: “Se ha pensato di lasciare il calcio giocato? No, non me lo ha mai detto“.

L’esempio di Paolo Rossi per Fagioli

Poi aggiunge: “A Nicolò ho raccontato di Paolo Rossi, che aveva scommesso come lui commettendo in più un illecito sportivo. Eppure, dopo la squalifica, ha fatto in tempo a vincere un Mondiale. A giugno ci sono gli Europei e la squalifica sarà terminata. Nicolò ha già esordito nell’Italia e Euro2024 può diventare uno stimolo importante nella nostra terapia. Io sono ottimista: recupereremo l’uomo e il giocatore della Juventus” –

Per Jarre la vicenda però resta aperta: “Al di là di Corona o meno, credo che questi casi siano solo l’inizio della vicenda scommesse. Probabilmente ce ne saranno molti altri, è un fatto statistico e sociale e non riguarda solo i calciatori. Poi dipenderà dalla intraprendenza della magistratura”. Anche se c’è chi, come Zeman, non vuol sentir parlare di ludopatia per i calciatori coinvolti.

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