Che Piatek passi dal Genoa al Milan ormai è sicuro, ma l’operazione di mercato non è piaciuta a Mario Sconcerti. Non per una questione tecnica, ma etica. Il giornalista spiega il suo punto di vista sul Corriere della Sera e scrive: “Il Milan gioca oggi a Genova contro la squadra a cui ha comprato il centravanti fenomeno Piatek, il quale, per colmo di perfezione, sarà assente perché squalificato. Non mi meraviglio di queste combinazioni, che non sono simpatiche, ma sono sincero, non mi stupisco. Il Milan non c’entra niente, è solo una società che ha sbagliato investimento (il prestito di Higuain) ha subìto i capricci del giocatore e ha deciso di accontentarlo cercando per sé una soluzione che risolvesse l’impasse. Siamo ancora più chiari: non mi interessa del Milan in questa situazione”.
LA BLASFEMIA – Per Sconcerti il problema è solo per i tifosi del Grifone: “Mi interessa dei genoani, gente evidentemente di nessuno, mai nominati, vittime predestinate. Hanno trovato un giocatore, è diventato in cinque mesi un fenomeno e se lo vedono portar via senza un consiglio, senza una riga di spiegazione da nessuno. Vale solo la forza del Milan. Eppure a memoria non è mai accaduta una blasfemia del genere. Baggio da Firenze partì comunque a fine stagione. Non è mai stato interrotto a metà un discorso così importante. Perché non è corretto. Piuttosto si rovescia il tavolo, si butta il mazzo di carte. Perfino nei giochi più logori esiste una routine che passa per giustizia. Qui in tre giorni hanno fatto tutto, perfino calcolato i bonus con la partita in corso. Non ricordo un campione in una grande città fatto vedere e scomparso”.
SENZA SENTIMENTI – Sconcerti insiste: “Mettetevi voi interisti, juventini, milanisti, nei panni dei genoani. Si dice che il calcio sia sentimento, ma dove? Ma quando? Solo se quel sentimento è il vostro? Siamo sinceri: è una vera operazione da squali, nel senso della grande finanza, qualcosa di cui si può andare orgogliosi ben sapendo però che l’orgoglio non cambia l’etica, rende solo più ricchi chi la fa. Non credo sia calcio moderno questo. Credo sia il senso di un calcio capriccioso e prepotente che si avvia a giocare tra pochi eletti, gli unici che possono pagare il banco. In questi campionati l’Atalanta è una seccatura, Zapata un infortunio. Ma è tutto rimediabile, come il brutto Higuain. Basta prenderne un altro. Basta avere i soldi per spegnere il microfono mentre parla”.