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Scontro KTM-Ducati: "Cosa mangiava Tardozzi per parlare di slealtà?"

Il team manager della scuderia italiana ha trovato una risposta dura da parte di Pit Beirer.

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Scontro KTM-Ducati: "Cosa mangiava Tardozzi per parlare di slealtà?" Fonte: Getty Images

Qualche tempo fa Davide Tardozzi, team manager della Ducati, ha dichiarato di essere preoccupato sulla presunta egemonia della KTM nel mettere sotto contratto i piloti emergenti, mettendo l’accento sulla possibilità degli austriaci di acquistare i vincitori della Red Bull Rookies Cup.

Dopo qualche settimana, il responsabile del motorsport della KTM Pit Beirer ha risposto per le rime a Tardozzi: “Innanzitutto non blocchiamo nessuno a livello contrattuale. In secondo luogo non possiamo costringere un pilota a restare, se vuole trasferirsi altrove. Dire che stipuliamo dei contratti bavaglio è una sciocchezza. Nella Red Bull Rookies Cup forniamo le moto, ma non firmiamo nessun contratto, perché i piloti non sono maggiorenni”.

Beirer non ha affatto gradito le insinuazioni della Ducati: “Non so cosa stesse mangiando questo signore della Ducati quando ha detto quelle cose. Se Tardozzi pensa che ci sia una concorrenza sleale, lo invito a impegnarsi con la sua marca con i giovani. Ma non ricordo di aver mai visto una Ducati in Moto3. In KTM produciamo moto per la Rookies Cup dal 2013. Il lavoro sui giovani ci costa una quantità di denaro relativamente grande, parliamo di milioni ogni anno. Trovo piuttosto indecente che un costruttore arrivi ad attirare i nostri talenti con un po’ di soldi in più“.

Riferimento di Beirer a quanto accaduto con Jorge Martin: “Lo abbiamo avuto per due anni nel team Ajo di Moto2, e aveva un contratto valido con noi per il 2021. Ma voleva andare alla Ducati. Lo abbiamo rilasciato di fronte a un compenso di 80 mila euro. Vorrei chiedere a Ducati se questa l’ha trovata un’azione dignitosa o indecente. Martin da noi aveva uno stipendio ovviamente superiore a quella cifra. Lo volevamo con noi in MotoGP, ma lui non voleva restare e l’abbiamo lasciato andare. Il paddock è pieno di team in Moto3 e Moto2 in difficoltà finanziaria. Basta andare da loro, garantirgli il budget annuale e avere a disposizione due sellini. La squadra sarà felice, i piloti saranno felice e tu come fabbrica ti aprirai un accesso diretto”.

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