Era nell’aria ed è arrivata con tanto di conferma rispetto alle indiscrezioni: la Uefa ha sentenziato e deciso che la Juventus si ferma un giro. Bianconeri esclusi dalle coppe europee per un anno, la stagione 2023/24.
Il posto in Conference League va di diritto alla Fiorentina che cercherà di riprendere un discorso interrotto qualche settimana fa in finale con la sconfitta contro il West Ham. La Viola aveva chiuso la stagione ottava, alle spalle di Valhovic e compagni.
- Un solo obiettivo: il campionato
- La sentenza dopo sette mesi
- I quattro punti della sentenza
- Le scadenze imminenti
- La Juventus rinuncia al ricorso
- Le parole del presidente Ferrero
Un solo obiettivo: il campionato
Non è stata mano pesante ma la punizione c’è: Massimiliano Allegri e la squadra se la vedranno su un unico fronte, il campionato, e cercheranno di compattarsi intorno a quella che viene già vissuta come una decisione divisiva.
C’è chi fa un sospiro di sollievo avendo prospettato il peggio e chi, nonostante tutto, non ci sta.
La sentenza dopo sette mesi
Ci sono voluti sette mesi dall’apertura del procedimento per arrivare al dunque: la camera di controllo del Fair Play Finanziario ha sanzionato il mancato rispetto (detto altrimenti, la violazione) del settlement agreement, con cui la Vecchia Signora si era impegnata nell’agosto 2022 a rientrare nei parametri del FFP entro il 2025. Con l’intesa, poi compromessa, la Juve aveva patteggiato una sanzione di 3,5 milioni di euro.
La squalifica di 12 mesi è accompagnata da una sanzione pecuniaria: multa di 20 milioni di euro, 10 dei quali condizionati a una eventuale non conformità ai requisiti Uefa dei bilanci del 2023, 2024 e 2025.
I quattro punti della sentenza
Sono quattro i punti salienti attorno ai quali ruota il provvedimento Uefa:
- il primo è quello che dichiara concluso il settlement agreement del 31 agosto 2022.
- Il secondo rimanda all’esclusione del club
dalla prossima competizione europea in cui dovesse qualificarsi nelle stagioni 2023/2024, 2024/2025 e 2026: dunque alla Conference League di questa stagione.
- Il terzo definisce la sanzione finanziaria: dieci milioni di multa sono incondizionati, vanno quindi pagati.
- Il quarto, infine, vincola la Juventus al pagamento di ulteriori 10 milioni di sanzione previo esame dei report finanziari del 2023, 2024 e 2025.
Le scadenze imminenti
Prima data da segnare sul calendario: 30 settembre 2023. Entro quel girono la Juventus dovrà adempiere al pagamento di due dei 10 milioni complessivi oltre a mille euro di spese di procedura.
Il restante della somma – gli otto milioni in eccedenza – saranno decurtati in parte dai premi europei conseguenti alla partecipazione di eventuali competizioni europee nel prossimo biennio e in parte dal contributo di solidarietà.
Nel caso in cui il club non dovesse qualificarsi per l’Europa nel corso del biennio o vi fosse un ammanco della somma complessiva per insufficienza di introiti, il saldo dovrà essere interamente versato entro il 30 settembre 2025.
La Juventus rinuncia al ricorso
Non vi sarà alcun ricorso: è quanto ha è trapelato negli ultimi minuti ma, di fatto, era posizione nota da tempo. Il nuovo corso bianconero ha optato per la linea morbida e distensiva: nessun braccio di ferro, il ricorso al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport, è da escludersi. Resta un compromesso tra le parti che ha incluso anche la ferma presa di posizione del club rispetto all’uscita dal progetto della Superlega.
È, di fatto, un iter che sia allinea a quello portato avanti anche in sede di giustizia sportiva e amministrativa. Mano tesa, insomma, a voler archiviare definitivamente una pagina, quella del recente passato, che ha destabilizzato l’intero ambiente dopo anni di successi difficilmente ripetibili per qualunque club.
Le parole del presidente Ferrero
A chiarire ancora meglio i passi prossimi ci ha pensato il presidente Gianluca Ferrero che, nel sostenere la linearità dell’operato del club, ha ribadito quanto sia ancora più importante mettere un punto e voltare pagina:
Siamo dispiaciuti per la decisione della Uefa e non condividiamo l’interpretazione data alle tesi difensive: crediamo ancora adesso di aver operato correttamente. Abbiamo deciso di non presentare appello: in linea con quanto fatto lo scorso maggio nell’ambito dei contenziosi con la Figc. Preferiamo mettere fine al periodo delle incertezze. Vogliamo invece che la prima squadra, i nostri tifosi, i nostri sponsor, fornitori e partner finanziari possano vivere la stagione 2023-24 con la massima serenità e certezza rispetto ai risultati conseguibili sul campo.