“Sin da bambino ho avuto due sogni, lo Sport e la Politica, e mi ritengo un uomo fortunato perché sono riuscito a realizzarli entrambi: allenatore professionista “UEFA B” e sindaco di Amatrice”.
Queste le parole scelte da Sergio Pirozzi per descrivere due componenti imprescindibili della sua vita. Oggi, il sindaco che guidò Amatrice all’indomani dell’immane tragedia causata dal terremoto che colpì il Centro Italia nel 2016 torna ad allenare.
Sergio Pirozzi: calcio e politica
Pirozzi, che ha fino ad allora aveva rivestito il ruolo di tecnico del Trastevere (serie D), travolto dalla drammaticità degli eventi decise di abbandonare temporaneamente il calcio e di dedicarsi a quanto stava avvenendo come sindaco e come cittadino di Amatrice, che fu letteralmente disintegrata dal sisma. Il numero delle vittime, enorme, e la constatazione che quel borgo meraviglioso, tra i più belli d’Italia, fosse stato distrutto dalla violenza del terremoto costrinse Pirozzi a fare una scelta obbligata.
Una scelta che lo ha condotto, poi a candidarsi con Fratelli d’Italia alle successive elezioni regionali e a ricoprire un ruolo di maggiore visibilità e di costante attenzione per il suo territorio, che risente ancora oggi della gravità delle conseguenze scaturite da quella drammatica notte.
Adesso, invece, ha avvertito l’esigenza di occupare nuovamente quella panchina per cui aveva lottato. Nella passata stagione calcistica, conclusa al secondo posto, e ora è giunta la chiamata da San Benedetto del Tronto, dove è nato 56 anni fa, anche se ha poi trascorso la sua vita ad Amatrice. A Pirozzi allenatore toccherà, subentrando in corsa alla guida della panchina marchigiana, risollevare le sorti della squadra già dalla prossima sfida.
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