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Serie A, Lazio-Roma 3-2: Sarri si prende il Derby della Capitale

La Lazio di Maurizio Sarri vince il Derby della Capitale per 3-2 grazie ad una grande prova nel primo tempo. Buona Roma, l'assenza di Pellegrini è stata pesante.

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Uno dei Derby della Capitale più belli degli ultimi anni, dove a spuntarla è la Lazio di Maurizio Sarri con una prima mezz’ora da urlo. La formazione biancoceleste si porta sul doppio vantaggio prima dei 20 minuti di gioco con Milinkovic-Savic e Pedro, prima del gol del 2-1 di Ibanez sul finale di primo tempo. Nella ripresa la banda di Sarri riparte alla grande e trova il 3-1 con Felipe Anderson, che risponde presente dopo gli elogi del tecnico. Il rigore di Veretout al 70′ accende il finale di gara, con una mini rissa sfiorata e tantissime occasione da gol. In generale bene la Lazio, che sopratuttto in trasnizione offensiva sembra già una squadra dell’ex Napoli. Roma che invece rispecchia già Mourinho: squadra fisica, arcigna e che non molla mai, anche se oggi non è bastato. In ogni caso, entrambi i progetti tecnici sono validi, la partita è stata stupenda e senza grossi problemi disciplinari. 

Le formazioni iniziali:

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, G.Mancini, Ibañez, Matías Viña; Cristante, Veretout; Zanoiolo, Mkhitaryan, El Shaarawy; Abraham. All. José Mourinho

LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Pedro. All. Maurizio Sarri

La partita si slocca quasi subito. Al 10′ del primo tempo segna la Lazio con Milinkovic-Savic, ma più di metà del gol è di Felipe Anderson, che regala una palla deliziosa al centro dell’area per la testa del serbo. Savic segna in anticipo su Rui Patricio, che in uscita lo stende. Attimi di tensione dato che Milinkovic viene colpito in piena faccia dal braccio del portiere giallorosso, ma poi tutto si risolve. 1-0 Lazio.

Il raddoppio biancoceleste arriva neanche 10 minuti dopo, in contropiede, con Pedro, il grande ex di questa sfida che diventa il terzo di sempre a segnare in un derby della Capitale sia con la Roma che con la Lazio. Assist di Ciro Immobile, oggi scatenato. 

Dopo il gol la Lazio si abbassa molto, e la Roma va vicina due volte al pareggio. La prima volta con Veretout: scarico di Abraham per Veretout che va col destro da fuori, Reina c’è e manda in angolo con un gran intervento; e poi col palo di Nicolò Zaniolo sugli sviluppi di un corner. 

Prima dell’intervallo però arriva il tanto cercato gol per la Roma, che colpisce al 41′ col difensore Ibanez su corner battuto dal francese Veretout. Partita riaperta, e Mourinho predica calma. 

Il secondo tempo si apre con Ciro Immobile che si mangia un gol già fatto: su calcio di punizione, arriva il sinistro al volo di Immobile sulla spizzata di Milikovic Savic, ma l’attaccante della Nazionale manda a lato. La Lazio però continua a macinare gioco e trova anche la rete del 3-1 con Felipe Anderson: contropiede Lazio, immobile scarica al centro per Anderson tutto solo che segna. Apoteosi Lazio. 

A questo punto però la partita si accende come nel più classico derby di Roma, coi giallorossi che trovano il gol del 3-2 su rigore. Fallo su Zaniolo, Guida assegna il penalty dopo un check Var. Sul dischetto va Veretout che glaciale batte Reina e riapre la partita.

Nel finale gli animi si scaldano come sempre in questo genere di partite, con entrambe le squadre che giocano anche per i propri tifosi oltre che per i tre punti. Chi va più vicina al gol è la Lazio, più volte con Immobile e Felipe Anderson, ma anche i giallorossi con Zaniolo (fino al momento della sostituzione) ci provano con forza, con Mou che stravolge tutta la difesa pur di mandare i suoi in avanti. 

Con questa vittoria la Lazio sale al 6° posto con 11 punti, dietro solamente di un punto dalla Roma, 4° con 12. Gioia enorme per Maurizio Sarri, che festeggia all’Olimpico tenendo in braccio l’aquila Olimpia simbolo del club. Il tecnico giusto nel posto giusto. Mourinho che invece al fischio finale chiama tutti i giocatori in cerchio a raccolta, a caldo, struttando fino all’ultimo la sconfitta per migliorare in futuro. Due grandi tecnici.

 

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