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Serie A top e flop 20ª giornata, pagelle buoni e cattivi: Vlahovic e Lautaro sfida tricolore, Mourinho sempre meno Special

La ventesima giornata del campionato di serie A 2023/24 con i nostri immancabili top e flop in un turno dove Inter e Juve l'hanno fatta da padroni a suon di gol mentre Mourinho saluta la compagniA e se ne va

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Lautaro Martinez chiama, Vlahovic risponde. La corsa pazza di Inter e Juventus continua a suon di gol. Nel pokerissimo nerazzurro al malcapitato Monza e nel tris bianconero all’intontito Sassuolo spiccano i due bomber di razza che peraltro avevano firmato il pari dello scontro diretto allo Stadium di qualche mese fa in attesa di riscontrarsi il 5 febbraio a San Siro.

E se davanti continuano a braccetto Inter e Juventus sembra aver ritrovato gol e fiducia il Milan di Pioli che ha perso per strada pure la Coppa Italia ma sembra aver ritrovato continuità in campionato in attesa di riavere anche il miglior Leao. Si rivede anche il Napoli campione in carica anche se in continua convalescenza ma almeno con tre punti in più. Ma la notizia della settimana è sicuramente l’esonero di Mourinho dalla Roma. Un finale indecoroso per un grande allenatore sul cui valore assoluto attuale è aperto da tempo un dibattito.

Questo e molto altro come sempre come al solito tra qualche bocciatura e qualche promozione il nostro viaggio tra i top e flop della 20sima giornata di serie A. Con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo è solo un giuoco… del calcio.

Top e Flop della ventesima giornata di serie A

  • Petagna TOP 7: Nella giornata dei grandi bomber torna a buttarla dentro lui che di grande finora aveva solo la stazza da corazziere. Finalmente!
  • Consigli FLOP 3: come le “pere” che ha preso dalla Juve in una serata in cui è apparso quasi sempre incerto, soprattutto sui primi due gol di Vlahovic, gran tiri sia chiaro, ma forse non imparabili specie da uno che ci ha abituati a ben altri interventi (vedi rigore parato a Bonaventura settimana scorsa) ma che ogni tanto si eclissa.
  • Demme TOP 7: dopo 20 giornate gioca la sua prima partita in serie A della stagione, gioca meno di un quarto d’ora ma riesce a fare la cosa più importante, sfornare l’assist per il gol vittoria di Rrahmani e al tempo stesso far infuriare tutta Salerno e dintorni per la sua “torre” leggermente appoggiata sulle spalle dell’avversario, poi finisce ko. E dire che ha giocato solo 13 minuti…incredibile!
  • Faraoni TOP 7: come sopra, come Demme ma con l’aggiunta di essere arrivato a Firenze due giorni prima dal Verona. Entra e centra la testa di Beltran che segna. Non male, non male.
  • Miretti FLOP 5: nell’orchestra quasi perfetta messa in campo da Allegri contro il Sassuolo è l’unico che stona, che stecca, che non ci capisce niente dello spartito. Accordare lo strumento, please!
  • Ngonge TOP 7,5: A Verona in questo momento funziona così, se sei bravo e ti metti in evidenza ti mettono sul mercato. Lui infatti segna oggi, segna domani, ha già la maglia del Napoli. Povera Giulietta…
  • Gabbia TOP 7: per la serie “non c’è due senza tre” eccone un altro che appena sbarcato, peraltro “cavallo di ritorno” si rimette la maglia del Milan e tac sforna la grande prestazione peraltro non contro uno qualsiasi ma contro Lukaku. Figliol prodigo…
  • Lukaku FLOP 5: Niente di nuovo sotto il cielo di (Big) Rom…a. Come al solito “canna” le grandi partite: Kjaer e Gabbia lo annullano di brutto. Il resto è poca cosa. Senza Dybala appare solo, triste e sconsolato.
  • Candreva TOP 8: Alzi la mano chi ha visto fare a Candreva un gol normale, su, vi lanciamo questa sfida.
Fonte: Ansa

Candreva esulta dopo il gol al Napoli

  • Gagliardini FLOP 3: ne combina una più Bertoldo a cominciare dal rigore che ha sbloccato la partita, quella da cui lui esce o forse non ci è mai entrato. Inguardabile.
  • Marinelli FLOP 5: sbaglia tutto o quasi a Napoli e il Var da Lissone non gli dà una grossa mano. Consiglio: non andare a Salerno in vacanza, almeno per questa estate…
  • Cahlanoglu TOP 7,5: dagli 11 metri non ne sbaglia uno, imparabile.
  • Ederson, Holm e De Ketelaere TOP 8: ecco tornata, rinnovata la banda del Gasp, questi tre da soli o quasi asfaltano il Frosinone ma è tutto il cast orobico a girare alla grande e quando l’Atalanta è in serata sono robe amare per tutti.

Supertop ventesima giornata: Vlahovic e Lautaro 10 a suon di gol

Una doppietta ciascuno, così tanto per gradire, per sfidarsi alla distanza, da sabato a martedì. Lautaro e Vlahovic questa settimana, insieme, si sono presi la copertina della sfida scudetto tra Inter e Juventus che verosimilmente ci terrà incollati alle sorti del campionato fino a fine maggio. Implacabile il Toro che di fatto segna con una puntualità svizzera, lui che svizzero non è ma sforna gol come un elvetico fa con orologi, cioccolato e groviera.

L’altro, Dusan, sembra aver trovato finalmente fiducia nei propri mezzi e continuità nell’andare a rete. Di testa contro Frosinone e Salernitana, peraltro gol pesanti come un macigno, di piede e che piede contro il Sassuolo, pure una finezza su punizione. Due grandi bomber che rendono ancora più bella la sfida scudetto, per ora solo a distanza, ravvicinata, in attesa dello scontro diretto del 5 febbraio a San Siro.

Fonte: Ansa

Superflop ventesima giornata: Mourinho, di “one” c’è solo il voto 1!

Il voto è puramente indicativo, serve solamente per il bieco gioco di parole istigato dal soprannome Speciale One. Jose Mourinho fa armi e bagagli e per la seconda volta lascia il campionato di serie A ma non da trionfatore come la scorsa volta con l’Inter. Il dibattito sulla sua esperienza romana è aperto da tempo, ancor prima del suo congedo. Ha portato una coppa internazionale, sfiorandone il bis, sulle sponde del Tevere e non è che a Roma le coppe europee le vedano e le vincano tutti i giorni.

Forse ha perso un po’ del suo tocco magico, special appunto, anche considerando le ultime esperienze in giro per l’Europa. Ma non ce la sentiamo anche per un senso di rispetto di addossargli tutte le colpe di un nono posto con una squadra solo potenzialmente da Champions ma che a parte Lukaku, con Dybala a mezzo servizio, e pochi altri senatori da Cristante a Pellegrini passando per Mancini, mostra i segni del tempo con una difesa ridotta ai minimi termini, costretta ricorrere alla “solidarietà” della nemica Juve per lanciare un giovincello di belle speranze come Huijsen.

Comunque sia come ha scritto Massimo Gramellini su La Stampa: Una cosa gli resta, una sola, che però vale più di tutte le altre: il carisma. Quell’aura magica che incute soggezione e trasmette sicurezza, senso di inesorabilità. È di quell’aura che i tifosi della Roma si sentono orfani. Ed è a quell’aura che stanno rendendo doverosamente omaggio.

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