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Mourinho e la Roma, i retroscena dell’esonero: dalla lite con i Friedkin alle voci su Thiago Motta

L'esonero non è stato dettato solo dai risultati: il rapporto tra Mou e i Friedkin era ormai compromesso e anche nello spogliatoio c'era tensione

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Che cosa si cela dietro l’esonero di Mourinho? Di certo, lo Special One ha pagato a caro prezzo i deludenti risultati in campionato con quel nono posto che è un pugno in faccia alle ambizioni Champions della Roma. Ma non solo. Il rapporto con i Friedkin era ormai compromesso e, a quanto pare, anche con alcuni giocatori il feeling si era interrotto.

Mourinho, i retroscena dell’esonero: l’ultima lite con Friedkin

Il flop nel derby di Coppa Italia e il brutto ko col Milan in campionato hanno rappresentato la punta dell’iceberg. Il Corriere dello Sport svela i retroscena dell’esonero di Mourinho, deciso dai Friedkin nella notte tra lunedì e mattina e comunicato ieri mattina intorno alle 8:00 all’allenatore portoghese.

La reazione dello Special One sarebbe stata tutt’altro che pacata. Sono volati stracci con le parti che si sono rinfacciate obiettivi non raggiunti e promesse non mantenute. Insomma, il classico rimpallo di responsabilità. Alle 9:30, poi, il club giallorosso ha pubblicato il comunicato dell’esonero di Mou perché serviva “un cambiamento immediato”. Al suo posto l’idolo della piazza Daniele De Rossi, capitan futuro che diventa il condottiero del presente.

Dan Friedkin voleva silurare Mou già a settembre e post Budapest

Il Corriere dello Sport racconta che Dan Friedkin avrebbe voluto cambiare allenatore già lo scorso settembre, quando la Roma fu asfaltata 4-1 dal Genoa. In quella circostanza a salvare la panchina dello Special One fu a sorpresa Tiago Pinto, perplesso per la mancanza di tecnici di livello a disposizione sul mercato.

In realtà la frattura tra il lusitano e la proprietà sarebbe avvenuta a Budapest, dopo la finale di Europa League persa ai rigori col Siviglia anche per via dell’arbitraggio di Taylor. La frecciata di Mourinho alla società (“Merito di più, non voglio più essere lasciato solo”), che successivamente diede il via a un chiacchiericcio sul possibile ritorno di Totti, evidentemente non sono mai state dimenticate.

Roma, le voci su Thiago Motta e il rapporto con i calciatori

Nonostante Mourinho avesse espresso il desiderio di continuare la sua avventura in giallorosso al di là del progetto, sapeva che ormai la Roma era al lavoro per individuare il suo successore. Già, Friedkin aveva già contattato alcuni tecnici in rampa di lancio come Thiago Motta del Bologna e Xabi Alonso del Bayern Monaco, senza dimenticare il sogno Antonio Conte.

C’è poi un’altra questione, quella del rapporto con i calciatori e del malumore che serpeggiava nello spogliatoio giallorosso. Dal ‘misterioso’ infortunio di Smalling, con cui avrebbe litigato a inizio ottobre, alle tensioni con Karsdorp, fino a Pellegrini, Spinazzola e Renato Sanches, scomparso dai radar in seguito alla sostituzione flash nel match del Dall’Ara.

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