Domenico Criscito ha deciso di indossare la maglia del Grifone per la 5^ volta in carriera, seguendo la strada dei sentimenti, tant’è vero che l’ingaggio è il minimo sindacale: “È vero, ho accettato di tornare non so neanche a quale stipendio, il primo non l’ho ancora preso; mi accusavano di essere andato a Toronto per danaro, ma non è così, volevo dare un’esperienza all’estero, in Canada prendevo meno che al Genoa un anno fa” spiega a Sky Sport “Quando si parla di Genoa, si parla di vita: sono felicissimo di essere qui. Sono nato a Napoli, ma sono arrivato a Genova nel 2001: mia moglie è genovese, i miei figli sono nati qui e adesso ho la grande opportunità di chiudere qui la mia carriera; giocherò questi sei mesi e poi vorrei fare l’allenatore delle giovanili rossoblu. Prima di tutto voglio riportare il Genoa in Serie A: non prevedevo Frosinone e Reggina al vertice, sulla carta siamo i più forti, ma lo dobbiamo dimostrare sul campo e la Serie B è molto equilibrata, credo che Cagliari e Parma siano ben attrezzate per dare battaglia”.
Il Genoa ha cambiato pelle in un anno: “Non rientravo nei piani di Blessin, con la società abbiamo deciso di trovare una soluzione e quella è stata Toronto; mi sono trovato bene, poi sono ritornato con l’idea di smettere, ma l’infortunio di Pajac e l’arrivo di Gilardino hanno permesso che con il Genoa potesse finire nella maniera che desideravo. Quando mi hanno proposto di tornare, non ho pensato che un istante e ho detto sì. Con Gilardino la squadra si è ripresa: era un attaccante fortissimo, è un allenatore di personalità che sa trasmettere ai giocatori le idee che ha”.