Nel suo futuro, immediato, un ruolo nel mondo del calcio che induce a collocarlo tra quanti hanno intrapreso questo percorso. Nel presente, una conferenza stampa convocata alle ore 14:30 nella sala consiliare di Aversa, in provincia di Caserta, dopo quanto contestato e avvenuto in una domenica alquanto tumultuosa.
Emanuele Filiberto ribadirà – quasi certamente – la sua versione dei fatti, ovvero che i suoi giocatori – è alla guida del Savoia e del Real Aversa – sono “stati avvelenati”.
- Emanuele Filiberto: qualcosa di inaudito al Real Aversa
- La risposta del Ragusa
- La richiesta negata di rinvio della gara
Emanuele Filiberto: qualcosa di inaudito al Real Aversa
Emanuele Filiberto, principe di Savoia, nella sua veste di patron del Real Aversa ha denunciato un episodio che ritiene essere “qualcosa di inaudito”, nonché “un attacco anche alla mia persona oltre che alla città di Aversa”. L’accusa viene lanciata in una nota dal principe, proprietario della squadra di calcio che milita in serie D, dopo aver incassato la sconfitta contro il Ragusa, che ha chiuso la partita con il punteggio nettissimo di 6-0.
Che cosa ha da recriminare dunque Emanuele Filiberto? Il principe sostiene che i suoi giocatori sono rimasti vittima di un’intossicazione che ha colpito tutti i calciatori. “Abbiamo deciso di mandare in ritiro la squadra direttamente nella città di Ragusa, in un noto albergo cittadino – rileva il principe – proprio per farli ambientare, essendo una città a 600 metri dal livello del mare, ma mai potevamo immaginare che nel 2023 potessero accadere cose simili. Non voglio fare nessuna illazione, ma l’unica cosa certa che tutti i nostri calciatori sono in ospedale. Durante il viaggio di ritorno, dopo le molte fermate per vomitare, è stato necessario portarli all’ospedale di Salerno e purtroppo sono stati tutti ricoverati”.
La risposta del Ragusa
Allusioni gravi che hanno offuscato la giornata calcistica e il successo dei siciliani, celebrato dal mister Filippo Raciti, in una sfida chiave per rimanere in D:
“Questa società, questa squadra, questi ragazzi, questo staff tecnico – ha detto il tecnico al termine del match – possono stare benissimo in questa categoria. Lo hanno dimostrato con i fatti a discapito di chi, invece, durante l’anno sosteneva il contrario. Ma lasciamo perdere i discorsi da bar, tutto quello che è stato scritto: l’importante è che oggi il Ragusa sia rimasto in categoria, l’importante è avere dimostrato che questo gruppo non ha mai finito di battersi. Ho rivisto il Ragusa della prima parte di stagione, ho rivisto il mio Ragusa, quello che era stato costruito per disputare questo tipo di campionato. Ero sicuro che saremmo riusciti a marciare come poi abbiamo fatto ieri ma anche nelle ultime tre partite. Credo che i ragazzi nelle ultime tre, quattro settimane abbiano messo tutto quello che avevano da dare. Ho chiesto ai giocatori di azzerare tutto, di non pensare a quello che era successo”.
La richiesta negata di rinvio della gara
Nella mattinata di domenica, uno dei dirigenti della squadra campana aveva chiesto di poter rinviare la partita, senza successo.
“A quel punto non avendo alternative, hanno cercato di mettere in campo i giocatori pieni di farmaci pur di far disputare la gara, addirittura hanno dovuto mettere un giocatore al posto del portiere under. Spero che qui si faccia chiarezza e giustizia. Abbiamo già provveduto a denunciare la struttura che ci ha ospitato, ed ora faremo subito reclamo per far ripetere la partita e denunceremo tutto alla procura federale“.