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Sinner-Alcaraz, Wilander: “Meglio di Djokovic, Federer e Nadal”. Ma è così?

Secondo Wilander nessuno ha mai espresso un livello di tennis come quello messo in campo da Sinner e Alcaraz, nemmeno i Big Three: ma è davvero così?

Pubblicato:

Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

Per anni ci si è interrogati su quali sarebbero state le sorti del tennis al termine dell’era dei Big Three, spesso guardando con un po’ di negatività al futuro dello sport della racchetta, timorosi che nessuno sarebbe riuscito a raccogliere la pesante eredità di Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic.

La finale di Pechino ci ha però dimostrato ancora una volta come il futuro del tennis sia in buone, anzi, ottime mani con Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. E della stessa opinione è anche Mats Wilander, che è andato addirittura oltre, affermando che mai nessuno prima sia riuscito a toccare il loro livello di tennis.

Wilander: “Mai nessuno come Sinner e Alcaraz”

L’ex tennista e oggi opinionista per Eurosport, Mats Wilander, dopo la finale dell’ATP 500 di Pechino sembra avere le idee chiare su Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, tanto essersi lasciato andare in una dichiarazione sorprendente e che farà storcere il naso a tanti appassionati.

Secondo il sette volte campione slam, infatti, nessuno avrebbe mai espresso un livello di tennis pari a quello che gli attuali n°1 e 2 della classifica sono capaci di mettere in campo quando si trovano al 100%. Queste le sue parole a Eurosport: “Stanno seguendo le orme dei ‘Big Three’ in termini di livello di gioco. Spero che Roger, Novak e Rafa non mi ascoltino, ma in quanto a livello, quando Sinner e Alcaraz sono al top, è impossibile che qualcuno abbia mai giocato un tennis migliore del loro”.

L’eredità dei Big Three

Con Roger Federer che ha appeso la racchetta al chiodo da ormai due anni, Rafael Nadal che lotta contro gli infortuni per regalarsi una conclusione di carriera adeguata a un campione assoluto come lui e Novak Djokovic unico esponente ancora in grado di dire la sua – nonostante la prima stagione senza titoli slam (e titoli ATP in generale) dal travagliato 2017 – l’era dei Big Three si avvicina sempre più alla sua conclusione ed è quindi logico riflettere su quale sia l’eredità che lasceranno al tennis.

Federer, Nadal e Djokovic sono stati tra i più grandi dominatori che lo sport in generale abbia mai visto all’opera e il fatto che lo siano stati tutti – anno più, anno meno – nello stesso periodo ha regalato agli appassionati di tennis 20 anni di sfide mozzafiato.

Quello che i Big Three hanno fatto – Roger in primis per una questione puramente tempistica – è stato portare il tennis a un livello ancora più alto, quasi estremo, obbligando chiunque volesse provare a competere con loro ad allenarsi per cercare di migliorarsi costantemente, anche a rischio di subire gravi infortuni. Sia chiaro, questo vale per tutti i grandi campioni – da Rod Laver fino a Pet Sampras passando per Bjorn Borg, John McEnroe e tutti gli altri -, ma nessuno ha mai avuto un impatto così forte sul tennis come i Big Three.

Federer, Nadal e Djokovic hanno prima plasmato e poi schiacciato avversari di altissimo livello, che però, proprio per la presenza dei Big Three, hanno raccolto meno di quanto avrebbero meritato, finendo col venire magari meno considerati rispetto a giocatori del passato.

E tutto ciò ha comportato anche un assottigliamento nella differenza di livello che intercorre per esempio tra un tennista a ridosso dei primi 100 e uno in top-20, perché tutti dopo aver visto loro all’opera hanno capito che per farcela nel tennis di oggi avrebbero dovuto migliorarsi ancora di più.

Sinner e Alcaraz meglio dei Big Three? Non ancora, ma qualcosa di vero c’è

Questa è l’eredità dei Big Three, aver portato il tennis a un livello mediamente superiore rispetto al passato. Ma questo è anche quanto normalmente accade agli sport: si evolvono e crescono (nel livello, non sempre nell’intrattenimento). Federer, Nadal e Djokovic con ogni probabilità hanno semplicemente dato una – decisiva – spinta a questa evoluzione, facendo risparmiare al tennis qualche decennio che in altre circostanze gli avrebbe richiesto per raggiungere il livello attuale.

I Big Three fatto capire a tutti che per provare a raggiungerli sarebbe stato necessario avvicinarsi il più possibile a loro in quanto a gioco, atleticità, competitività, testa e volontà. Ed è proprio da qui che sono partiti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i quali – pur probabilmente non ponendosi in alcun modo la questione di superare i Big Three al momento – hanno preso i Big Three come spunto e base di partenza pensando: “Ok, se voglio vincere devo provare a fare come loro”. E bisogna dire che finora questo pensiero sta certamente portando i suoi frutti.

Sinner e Alcaraz sono infatti considerati – giustamente – gli eredi dei Big Three – uno più vicino a Djokovic, l’altro a Federer -, in quanto i più giovani così come i loro rivali nel circuito ora li prendono come punto di riferimento. In questo sono certamente gli eredi dei Big Three e – vista la giovane età – possono anche sperare magari di eguagliare quanto fatto da loro, proprio perché hanno visto guardando Federer, Nadal e Djokovic come si fa, e sperare di alzare ulteriormente l’asticella portando il tennis a un livello ancora più alto.

Ma da lì a dire che nessuno ha mai espresso un livello di tennis come Sinner e Alcaraz ce ne vuole. Le loro partite al cardiopalma sono sempre uno spettacolo incredibile da osservare, ma detto sinceramente, anche le partite più belle tra Jannik e Carlos mi risultano difficili da considerare “migliori” ad esempio delle splendide finali di Wimbledon del 2008 tra Federer e Nadal e del 2019 tra Roger e Djokovic.

Il livello che hanno espresso per tutta la loro carriera i Big Three è sempre sembrato un qualcosa – fino a oggi – di irraggiungibile. E per quanto Alcaraz sia forse il tennista più completo di sempre alla sua età e Sinner a 23 anni abbia dominato il 2024 superando addirittura quota 11000 punti in classifica – impresa riuscita ai Big Three e pochi altri -, nessuno dei due sembra aver ancora raggiunto i picchi di Federer (che per esempio nel 2006 vinse 92 partite a fronte di sole 5 sconfitte), Nadal o Djokovic.

Va anche detto che nessuno dei Big Three raggiunse l’apice del proprio livello di tennis in età così giovani ed è di conseguenza sbagliato pensare che lo abbiano fatto Sinner e Alcaraz. E quindi possibile che l’affermazione di Wilander diventi vera e forse questo accadrà già alla prima occasione in cui i due si scontreranno per contendersi un titolo slam, che – alla fine – hanno consacrato proprio i Big Three.

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