Un ritorno atteso tre mesi. Jannik Sinner è tornato in campo, lo ha fatto riuscendo a nascondere (meno bene del solito) un po’ di emozione, dimostrando che comunque un po’ di ruggine in 104 giorni si è andata formando ma dimostrando di essere un autentico fenomeno. Onore al merito di Mariano Navone, con l’argentino che ha giocato una partita super con tutto il pubblico dalla parte di Jannik.
- Le parole di Sinner
- Il messaggio alle telecamere e la tensione di mamma Siglinde
- Lazio-Juve: l’elicottero invade il Foro
Le parole di Sinner
Un match tirato e complicato quello che ha visto protagonista Jannik Sinner che a fine partita sembra tirare un sospiro di sollievo: “Ho aspettato tanato questo momento, sono contento. E’ difficile avere dei riscontri quando ti mancano le partite, i migliori allenamenti sono proprio le partite. Mariano è un grande giocatore soprattutto su questa superficie, avrei potuto fare meglio ma è stata una giornata molto significativa per me”.
Un match complicato come spiega lo stesso Jannik: “Ci sono degli alti e bassi, soprattutto nel secondo set. Ma in questo periodo ho avuto la fortuna di allenarmi con degli ottimi giocatori e ognuno mi ha dato qualcosa. Poi giocare qui nella sessione notturna è una sensazione bellissima. E’ bellissimo essere tornato”.
Sinner-Navone: tutte le emozioni del match
Il messaggio alle telecamere e la tensione di mamma Siglinde
Sono stati tre mesi lunghissimi, fatti di tante parole, accuse e spesso opinioni non richieste. Mesi in cui Jannik Sinner ha provato ad allontanarsi da tutto ma nel momento di scendere in campo ha tradito un po’ di emozione. E a dimostrarlo c’è stato il messaggio lasciato alla telecamere a fine partita: “Che bello”. Un ritorno bellissimo, perfetto di fronte a un pubblico disposto a sostenerlo in ogni momento e che lo ha aiutato e spinto anche nelle situazioni più complicate.
Ma la tensione c’è, in campo con Jannik che soprattutto nel secondo set fa un po’ di fatica a tenere la concentrazione punto dopo punto. Sbaglia tanto l’altoatesino soprattutto con il diritto ed è qualcosa di assolutamente insolito per lui. Riesce a portarsi avanti di un break ma poi perde subito il servizio. Sugli spalti, oltre al suo team, c’è tutta la famiglia con papà Hanspeter, mamma Siglinde e il fratello Mark. Ed è proprio il volto della madre a tradire la tensione più forte, quella che in quel momento stavano provando tutti in fan del numero 1 al mondo.
Lazio-Juve: l’elicottero invade il Foro
Uno stadio pieno e palpitante, ogni momento della partita viene sottolineato da un grido di esultanza o dal fiato spezzato per un errore. Il secondo set è complicato, la ruggine dopo 104 giorni di stop si fa sentire. Jannik soffre ma resta sempre nel match, a distanza di qualche centinaio di metri è appena finita la gara tra Lazio e Juventus. E sulla zona sorvola un elicottero delle forze dell’ordine che serve per coordinare anche l’uscita dei tifosi delle due squadre dallo stadio Olimpico. In un’occasione passa proprio sul Centrale con Sinner che interrompe anche il suo movimento al servizio. E per qualche minuto sarò una presenza costante e decisamente fastidiosa, come un insetto a rovinare un momento teso e complicato.