L’attesa è finita e non andremo in pace, perché la finale che si è consumata sulla terra rossa di Roma è l’avvio di un processo che prelude alla diatriba (costante) tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e che al Roland Garros verrà solo amplificata. Non è nulla di nuovo, ma la conferma a una legge che era dettata dal campo già prima che la squalifica sconquassasse gli equilibri del tennis mondiale e del ranking con l’ombra di un verdetto ritenuto ingiusto da Jannik e che si è concluso con un accordo con la WADA.
A Roma è arrivato con la dichiarazione, mai smentita, di ambire solo a riprendere confidenza con le competizioni ma lo abbiamo ammirato in finale contro il rivale-avversario più temibile. A Parigi il duello che si inscenerà sarà l’apoteosi di quanto già visto agli Internazionali.
- Internazionali e Roland Garros, Sinner può ripartire
- I precedenti: due sulla terra battuta
- Il riscatto di Sinner
Internazionali e Roland Garros, Sinner può ripartire
Sinner, nel corso dei Masters 1000, ha conquistato una certa efficacia sulla superficie che forse gli è meno congeniale e che ha riservato, allo scontro finale, l’inevitabile confronto con il top player, invece, sulla terra rossa. Il suo miglior nemico, nell’ascesa al ranking mondiale, ha un temperamento meno controllato e determinato di Jannik che vanta una lucidità davvero insuperabili, senza confronti come gli stessi recuperi continuano a dimostrare.
Se vogliamo ragionare in base ai precedenti, questi depongono comunque a favore di Carlos che ha conquistato su undici precedenti la superiorità sull’attuale numero 1 in classifica: il bilancio è di 7-4 per il murciano, con l’ultima vittoria per l’azzurro risalente a Pechino 2023 e, dunque, in tempi antecedenti alla conquista della vetta della classifica mondiale. Ranking aggiornato a lunedì 19 maggio con la constatazione che siamo in piena ascesa, per lo spagnolo che ha scalato una posizione e si ritrova al 2° posto, proprio alle spalle di Sinner.
I precedenti: due sulla terra battuta
Da notare che i precedenti sulla terra rossa, la superficie degli Internazionali come di Parigi, favoriscono nettamente Carlos che, inoltre, è il vincitore dell’ultima edizione del torneo del Grande Slam:
- ha battuto Sinner al Roland Garros, in semifinale, nel 2024, con il punteggio di 2-6, 6-3, 3-6, 6-4, 6-3
- mentre a Roma ha chiuso in soli due set con un eloquente 6-7, 1-6.
Che chance ha, quindi, Jannik di superare Alcaraz in una mera ipotetica partita che li veda contrapposti a parigi in uno dei torneo del Grande Slam con maggiore enfasi e tradizione? Dipenderà, se azzardiamo una valutazione oltre i numeri, dalla mentalità con la quale scenderà in campo Jannik posto e ammesso che soffre Alcaraz e il suo gioco, le invenzioni e i colpi encomiabili dei quali è capace lo spagnolo.

Sinner e Alcaraz durante la semifinale di Parigi 2024
Il riscatto di Sinner
Agli Internazionali, il numero 1 ha sfoderato un servizio poderoso ma anche un dritto lungolinea e angolazioni temibili senza riuscire ad atterrare l’avversario. Ma nessuno è imbattibile e Alcaraz ha un’emotività che a tratti diventa ingombrante, soprattutto contro un campione della qualità di Jannik capace di educarsi alla disciplina e al controllo.
Quanto accaduto la scorsa stagione, segnata dalla vicenda Clostebol, lo dimostra: la sfida potrebbe esaltarlo. E al Roland Garros (imminente), qualora finisse contro lo spagnolo che detiene il titolo, il crescendo che sta percorrendo potrebbe supportarlo, aiutarlo nel mettersi nell’ottica giusta per non invertire la statistica e credere che anche, sulla terra, Alcaraz può essere battuto.