Si è giocato le fiches giuste, Jannik Sinner, e adesso il “buen retiro” di Darren Cahill dovrà giocoforza attendere. Con buona pace dei familiari del coach australiano, che confidavano che la “promessa” fatta dal padre di famiglia (quella cioè di chiudere con la sua avventura da allenatore al termine del 2025, giunto ormai alle soglie dei 60 anni) sarebbe stata certa e definitiva. Sinner però ha ribaltato tutto: magari sarà stata soltanto una boutade, ma il futuro della coppia che ha reso meglio di qualunque altra nel mondo del tennis moderno pare destinato ad avere ancora lunga vita.
- La scommessa vinta e la voglia di non dividersi
- Cahill svela la "dolce ossessione" di Jannik per Alcaraz
- Staff che vince non si cambia: cosa potrebbe accadere
La scommessa vinta e la voglia di non dividersi
Sinner c’ha scherzato su (ma neanche troppo) spiegando che si è “comprato” la conferma del suo coach delle meraviglie vincendo il primo titolo all’All England Lawn Tennis and Croquet Club. “Sabato avevamo fatto una scommessa: se avessi vinto la finale, allora a fine anno avrei avuto l’opportunità di decidere su ciò che avrebbe dovuto fare Darren a fine stagione, cioè se continuare ad allenarmi o se ritirarsi dall’attività”.
Le risate dei giornalisti presenti in sala hanno tradito l’emozione del momento, ma in quelle parole l’altoatesino ha fatto capire di voler credere nel proseguimento del rapporto di collaborazione con il supercoach venuto dal continente down under. “Lui è bravissimo, è una persona che mi ha dato tanto anche al di fuori del tennis e che mi ha aiutato a vivere le vittorie tanto quanto le sconfitte.
Chiaro che se sceglierò di continuare a lavorare con lui, probabilmente gli consentirò di seguirmi meno in giro per il mondo. Ci sarà da trovare una sorta di equilibrio, ma ho sempre detto che mi piacerebbe tanto averlo ancora al mio fianco, perché le cose tra noi funzionano e stanno andando bene. La stagione è ancora lunga, ci sono tanti tornei da affrontare e pertanto ci saranno molte altre occasioni per parlare di quello che c’è da fare. Però, dal momento che la scommessa l’ho vinta io, adesso tocca a me decidere cosa fare”.
Cahill svela la “dolce ossessione” di Jannik per Alcaraz
Cahill non s’è potuto esimere dall’accettare l’esito della scommessa fatta. Una scommessa anche a scopo “motivazionale”, benché a suo dire non c’era bisogno di avere ulteriori motivazioni nella lotta campale del “suo” Sinner contro Alcaraz. “Loro due si spingono a vicenda e credo che questa rivalità è destinata ad andare avanti per almeno altri dieci anni”.
L’australiano ha poi raccontato un aneddoto che spiega quanto l’attitudine alla perfezione spinga Sinner verso i propri limiti. “Jannik è affascinato dalle migliorie che Alcaraz sta apportando al suo gioco, perciò guarda le partite di Carlos più di chiunque altro. E con noi allenatori si assicura che anche lui migliori come tennista. Noi cerchiamo di prepararlo per sfidare tutti gli avversari, perché se uno si focalizza soltanto su uno poi potrebbero arrivarne altri che lo mettono in difficoltà. Nel tennis attuale ci sono tanti stili diversi. E il tipo di gioco che Sinner ha messo in atto in finale contro Alcaraz non funzionerebbe, ad esempio, contro Shelton o Zverev”.
Staff che vince non si cambia: cosa potrebbe accadere
La riflessione fatta da Cahill che però spiega tanto del Sinner-pensiero, evidentemente concordato con il suo staff delle meraviglie. “Per noi i dettagli sono cruciali perché dobbiamo affinare ciò di cui Sinner avrà bisogno nei momenti importanti, ad esempio una palla break nel quarto set. Magari in tutta la partita non ha mai tirato un rovescio lungo linea sulla seconda, eppure deve avere la fiducia di farlo. È esattamente ciò che ha fatto”.
Un qualcosa che potrebbe continuare a fare ancora a lungo: l’idea potrebbe essere quella di andare avanti almeno fino ai prossimi Australian Open, e poi valutare in base al periodo come muoversi e come comportarsi di volta in volta. Di sicuro c’è che la voglia di Cahill di ritirarsi e stare un famiglia è forte, ma lo è anche la voglia di riuscire a spingersi ancor più oltre i propri limiti, continuando a riscrivere il libro dei record assieme al “suo” Jannik.