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Sinner e l'ItalDavis da Mattarella: emozione, promesse e sorprese, giornata da ricordare

Tutti i giocatori della nazionale che ha trionfato in Davis nel 2023 in finale sull'Australia - Sinner in testa -  sono stati ricevuti da Mattarella

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Quando nello scorso dicembre fu costretta a dire di no all’invito di Mattarella in Quirinale l’ItalDavis fu subissata anche da feroci critiche dopo aver riportato in Italia il trofeo più iconico del tennis 47 anni dopo il primo successo del 1976 a Santiago del Cile. Si ironizzò sulle ferie che dovevano svolgere in quel periodo gli atleti ma probabilmente tutti hanno capito cos’è per i tennisti questa attività dopo il no di Sinner a Sanremo: “devo lavorare in quei giorni”. Ci sono giorni di pieno (tantissimi) e di vuoto (pochissimi e da rispettare) ma il giorno della cerimonia è arrivato. Tutti i giocatori della nazionale che ha trionfato in Coppa Davis nel 2023 in finale sull’Australia – Sinner in testa – sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica al Quirinale, insieme al capitano Filippo Volandri e al presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi.

La cronaca di una giornata particolare racconta dell’orgoglio del presidente del Coni Giovanni Malagò, che confida in nuovi trionfi alle Olimpiadi dove – ha ricordato – il palmares azzurro parla solo di De Morpurgo che vinse un bronzo ai Giochi del 1924 – si snoda nella soddisfazione del presidente federale Binaghi che ricorda la promessa fatta tre anni fa quando si celebrò la finale a Wimbledon di Berrettini. Il momento clou è stato il discorso di Sinner. Visibilmente provato, con la voce rotta dall’emozione e con il cuore gonfio di gioia il trionfatore di Melbourne ha spiegato le ragioni del successo in Davis, prima che Mattarella – nel ringraziare tutti – non facesse una sorta di riepilolgo della storia del tennis, dagli anni 60 al trionfo della Davis nel 1976. Riviviamo i momenti della giornata.

Sinner scrive su un foglio il discorso per Mattarella

Jannik prova il discorso da fare scritto su un foglio. Alla cerimonia presenti anche Nicola Pietrangeli e Matteo Berrettini. Jannik prova il discorso da fare scritto su un foglio. Alla cerimonia presenti anche Nicola Pietrangeli e Matteo Berrettini.

Malagò aspetta ora medaglie anche alle Olimpiadi

Il primo a parlare è stato il presidente del Coni Malagò: “Sta diventando una bellissima consuetudine omaggiare i campioni dello sport, grazie alle occasioni che lo sport italiano sta creando. Oggi celebriamo qualcosa di speciale ma devo ricordare che da poche ore sono terminate le Olimpiadi giovanili invernali in Corea e per la prima volta l’Italia ha vinto. Questo ci rende orgogliosi. Quando fummo invitati per la vittoria della Davis non sapevamo che Sinner avrebbe vinto gli Australian Open, Sinner è stato bravo a metterci un ulteriore valore aggiunto e questo ci rende ancora più orgogliosi.

Insieme a lui tutta la squadra della Davis col capitano Volandri celebriamo la loro impresa. Le donne ci avevano abituato bene, gli uomini avevano ottenuto qualche buon risultato, come quando Berrettini andò in finale a Wimbledon, adesso bisogna davvero rendere merito alla federazione e a tutti gli atleti per il successo di questo percorso di lavoro. Siamo nell’anno olimpico, immaginate la soddisfazione nel sentire Jannik e gli altri dire che vogliono essere presenti a Parigi. L’unica medaglia del tennis ai Giochi è un bronzo nel 1924, poi è entrato nell’88 nei Giochi ora ci aspettiamo una nuova medaglia o anche più di una perché ci sono tutte le premesse”.

Binaghi esalta i valori della squadra

A prendere la parola è poi il presidente Binaghi: “Signor Presidente a nome dei ragazzi e della Federazione la ringrazio per il privilegio e l’onore di essere qui a celebrare una vittoria storica. Abbiamo mantenuto la promessa. Due anni fa quando invitò me e Berrettini finalista a Wimbledon con la Nazionale di calcio vincitrice degli europei io le dissi: ‘Torneremo vincitori’. E ce l’abbiamo fatta. Sinner ha compiuto un’impresa che credo abbia emozionato anche lei.

Abbiamo vinto a Malaga grazie a un gruppo di ragazzi straordinari. Sono bravi ragazzi oltre che campioni. E questo per noi è straordinario: E’ la coppa più bella di tutte, l’abbiamo vinta a Malaga grazie ad un gruppo di ragazzi straordinari, ragazzi in gamba oltre che grandi campioni, è una rarità nella storia del tennis italiano. Abbiamo sempre sostenuto che la priorità non era vincere le medaglie ma che vincere dovesse essere la conseguenza di far crescere lo sport nel paese, capirà Presidente quanto possiamo essere contenti oggi avendo alle spalle ragazzi con grandi valori come questi. Non passeranno altri 47 anni prima di tornare da lei a celebrare i ragazzi, spero possa diventare una splendida consuetudine nei prossimi anni”

Sinner emozionato, il regalo a Mattarella

Poi tocca a Sinner che, visibilmente emozionato, dice: “Per noi è un onore essere qua, siamo riusciti a fare una cosa bella e importante per questa nazione. L’orgoglio di essere qui è per una vittoria che è frutto del sacrificio e del gioco di squadra. C’è da dare tanto credito a Matteo Berrettini che ha sostenuto tutta la squadra dopo Bologna, poi a Malaga abbiamo giocato un ottimo tennis, abbiamo vinto, ci siamo sentiti liberi in campo e felici di ridere anche quando le cose non vanno benissimo. La Davis ci ha dato tantissime emozioni e dobbiamo ringraziare anche chi ci sta guardando da casa. Ora ci sono le Olimpiadi, ognuno di noi proverà a fare meglio anche lì anche se nessuno può controllare il futuro. Abbiamo preparato un piccolo regalo da parte di tutta la squadra”. Il tionfatore di Melbourne regala al Presidente Mattarella la sua racchetta da tennis con il nome inciso dentro. Tra i regali anche una cravatta con il simbolo della Coppa Davis.

Mattarella ricorda anche la Davis vinta nel ’76

Infine tocca al presidente Mattarella: “Complimenti a tutti voi. Complimenti a Filippo Volandri prima e dopo gli incontri. E durante gli incontri per i suggerimenti e la capacità di trasmettere serenità. Quarantasette anni sono un lungo periodo ma non è per questo solo che vi ringraziamo ma per la semplicità di comportamento e i grandi valori umani che avete avuto. E’ stata un’attesa lunga, nessuno di voi era nato nel ’76, ricordo quella vittoria con Panatta, Bertolucci e ricordo anche una semifinale nel ’60 quando perdemmo con gli Usa. Chi ha una certa età vi è doppiamente riconoscente perché ha vissuto questi passaggi, sono sicuro che non ci sarà un altro lungo intervallo. Ho visto la finale degli Australian Open per impegni pregressi solo dal quarto set in poi e subito ho capito che Sinner avrebbe vinto, non voglio esagerare con le parole, sono sicuro che lei giocherà sempre al meglio ma è giusto che nessuno le metta pressione per vincere sempre. Complimenti anche a Vavassori e Bolelli che sono arrivati in finale, ora abbiamo altri appuntamenti e le Olimpiadi e siamo certi che farete il meglio”.

Sinner racconta l’emozione nel discorso col Presidente

Terminata la cerimonia Sinner e gli azzurri sono usciti dal Quirinale e si è soffermato con i cronisti: “Il presidente ha usato parole belle e semplici, per me è stato un onore essere qui, conosce tanto della storia del tennis, ho imparato tanto e posso dire che la sua umiltà è molto bella. Ora penso a lavorare per migliorarmi”

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