Un caso destinato a far discutere. Jannik Sinner ha chiuso la vicenda doping che era cominciata per lui quasi un anno fa. Lo ha fatto accettando una squalifica di tre mesi che non gli permetterà di partecipare al torneo di Doha né di difendere il titolo a Miami ma gli dà la possibilità di non perdere gli Internazionali di Roma e la stagione estiva degli Slam.
- Il comunicato della PTPA
- Il voltafaccia del sindacato di Djokovic
- Il patteggiamento scuote il mondo del tennis
Il comunicato della PTPA
Un comunicato molto severo quello della PTPA, il sindacato fondato da Djokovic e Pospisil, che a poche ore dall’annuncio del patteggiamento tra Sinner e la Wada pubblica parole molto forti: “Non conta per chi si fa il tifo, ora molte cose sono chiare. Il “sistema” non è un sistema. E’ un club. La presunta discrezione caso per caso è nei fatti una copertura per accordi su misure, trattamenti ingiusti e decisioni incoerenti. Non è solo un risultato diverso per giocatori diversi. E’ la mancanza di trasparenza. La mancanza di credibilità nel mondo delle agenzie che regola il nostro sport e gli atleti. La mancanza di impegno di ATP, WTA, Grand Slam, ITIA e Wada per riformare e creare un sistema giusto e trasparente per il futuro. Questo pregiudizio è inaccettabile e mostra una profonda mancanza di rispetto per lo sport e i suoi fan. E’ il momento di cambiare e lo faremo”.
Il voltafaccia del sindacato di Djokovic
Il durissimo attacco della PTPA dopo il patteggiamento tra Sinner e Wada arriva a pochi giorni di distanza da una presa di posizione sulla vicenda riguardante il tennista azzurro che sembrava completamente diversa. Solo qualche giorno fa infatti il direttore esecutivo Ahmad Nasser aveva sostenuto che Jannik era stato messo in una situazione scomoda: “Sinner è coinvolto in una disputa politica e legale tra l’ITIA e la WADA. Dopo un anno sta ancora aspettando che il suo caso venga risolto e tutto ciò è ingiusto”.
Il patteggiamento scuote il mondo del tennis
L’annuncio del patteggiamento tra Jannik Sinner e Wada è arrivato come un fulmine nel mondo del tennis. Una decisione destinata a far discutere, non tanto per la squalifica quanto per il modo in cui è arrivata e nei prossimi mesi il caso potrebbe creare ulteriori malumori. Un po’ a sorpresa sulla vicenda è intervenuto uno dei grandi veterani del circuito ATP come Stan Wawrinka che in un messaggio sui social ha lasciato un commento scarno ma piuttosto eloquente: “Non credo più in uno sport pulito”.