C’è aria di grande agitazione tra i vertici dei club di Serie A. Le parole di Andrea Agnelli, numero uno della Juventus, intenzionato a creare una Champions League sempre più elitaria, hanno causato tanto malumore tra i presidenti dei club della massima serie italiana.
L’idea di Agnelli che ha scatenato il putiferio
Andrea Agnelli, a margine dell’evento FT Business of Football ha spiegato, molto chiaramente, la sua visione della futura Champions League, una competizione “aperta” principalmente a club “di prima fascia” e sempre più incentrata sul business.
In particolare, il numero uno bianconero si è soffermato sull’Atalanta: “Rispetto l’Atalanta, ma senza storia internazionale e con solo un anno positivo è in Champions. Mi chiedo se sia giusto…”, le sue parole che hanno scatenato diverse reazioni.
Le reazioni dei presidenti
Tanti presidenti si sono sentiti “ridimensionati”. L’idea che la Serie A diventi sempre meno importante, a favore di una Champions League sempre più ricca preoccupa tanti club. A Bergamo, le dichiarazioni del presidente dell’ECA non sono piaciute affatto.
L’Atalanta è un progetto in rapida espansione e, a conti fatti, è l’unica squadra ad aver vinto l’andata degli ottavi di Champions League. Il modello della Dea è in rapida crescita, come i suoi introiti, nonostante non abbia una storia pari a quella di club come Juventus, Inter, Milan, Roma o Lazio.
Agnelli-Percassi: il confronto
Come riporta la Gazzetta dello Sport, Andrea Agnelli in persona avrebbe immediatamente contattato il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi per spiegare meglio la sua posizione. Rapporto ricucito? Forse ma il progetto di Andrea Agnelli desta comunque preoccupazione.
Non è escluso che diventi argomento di discussione nella prossima riunione di Lega, in programma il prossimo 12 marzo. Oltre all’emergenza coronavirus, i presidenti potrebbero anche confrontarsi sul progetto che sta caldeggiando Andrea Agnelli.
SPORTAL.IT