Stangata evitata per Cheikh Sarr, il portiere del Rayo Majadahonda che si era scagliato contro il tifoso che lo aveva preso di mira con insulti a sfondo razziale durante la gara di terza serie spagnola contro il Sestao River Club. Scongiurato, infatti, il rischio di vedersi comminare oltre venti giornate di squalifica.
- Spagna, sospiro di sollievo per Cheikh Sarr
- L'aggressione e la sospensione della gara
- Le scuse amare di Sarr
- Le decisioni del giudice sportivo
Spagna, sospiro di sollievo per Cheikh Sarr
Cheikh Sarr, il portiere senegalese del Rayo Majadahonda balzato agli onori della cronaca per essersi scagliato contro il tifoso che lo aveva preso di mira con beceri insulti razzisti durante la gara contro il Sestao River Club, può tirare un sospiro di sollievo: scongiurate le 22 giornate di squalifica, lo stop deciso dal giudice sarà di sole due gare. L’inevitabile cartellino rosso, infatti, unito al “voleva aggredirmi” riportato nel referto arbitrale dal direttore di gara al termine del match, avrebbe potuto portare a una squalifica da record per il senegalese.
L’aggressione e la sospensione della gara
Scongiurato, così, il rischio di una maxi squalifica di ben 22 gare che, secondo regolamento, avrebbe potuto abbattersi sull’estremo difensore classe 2000 dopo la rissa – con tanto di mani al collo – con il tifoso che, da dietro la porta, gli aveva rivolto pesanti insulti razzisti. Una reazione spropositata, ma oggettivamente difficile da condannare, e pagata in campo con l’espulsione diretta. Una decisione che ha spinto il Rayo a scegliere di abbandonare anzitempo il terreno di gioco in segno di protesta e solidarietà con il compagno, portando così alla sospensione del match.
Le scuse amare di Sarr
Il caso ha, ovviamente, fatto velocemente il giro del mondo e l’opinione pubblica spagnola si è mobilitata in blocco prendendo le difese del portiere. Dopo l’intervista al Mundo, in cui aveva spiegato di essere stato chiamato ‘scimmia’ e ‘ne*ro di mer*a’, nella giornata di ieri, Sarr, pur non nascondendo la propria frustrazione, si era scusato: “Mi da fastidio da morire dover chiedere scusa. Lo faccio solo per rispetto“.
Le decisioni del giudice sportivo
Scuse e mobilitazioni che hanno evidentemente avuto effetto e convinto il giudice sportivo a optare per un’addolcimento della squalifica che, stando ai regolamenti avrebbe realmente rischiato di essere pesantissima, ma che si limiterà a due sole giornate di stop.
In merito alla gara, fermata all’84’ con i padroni di casa del Sestao avanti 2-1, la giustizia sportiva ha deciso di mandarla in archivio con la sconfitta 3-0 a tavolino per il Rayo Majadahonda. Ai locali, invece, sono state imposte due partite a porte chiuse. Quello che resta, purtroppo, è l’ennesimo bruttissimo episodio di razzismo nel calcio.