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Star Svezia donne getta ancora fango su campo Castel di Sangro: più animali che persone

Kosovare Asslani, la Ibra in gonnella della nazionale gialloblù, critica ferocemente la Figc dopo la vittoria contro le azzurre in Nations League

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Si erano lamentate già alla vigilia, dopo aver visto la città e le strutture sportive di Castel di Sangro, dove era stata organizzata la partita tra Italia e Svezia valida per la Nations League femminile, ma le svedesi dopo aver calcato il campo da gioco abruzzese e dopo la vittoria sulle azzurre, non hanno cambiato idea e attraverso capitan Asllani hanno gettato ancora fango sulla Figc.

La Svezia ha battuto l’Italia in campo e l’ha umiliata fuori

Dopo aver raccolto il successo (necessario dopo il ko con la Spagna di venerdì) contro la nazionale azzurra (che ai Mondiali in Australia e Nuova Zelanda era stata umiliata per 5-0 dalle nordiche sancendo eliminazione e successivo addio della ct Bertolini) del neo-ct Soncin grazie al gol di Rytting Kaneryd, è arrivato anche lo sfogo di Kosovare Asllani.

Lo sfogo di Kosovare Asslani contro la Figc

La giocatrice del Milan, sempre trasparente e combattiva, ha manifestato il suo risentimento nei confronti della Figc per la scelta dello stadio in un comunicato post partita per SVT Sport dicendo: “È molto criticabile che la federazione italiana metta le partite qui, nel bosco. Qui ho visto più animali che persone, la Figc dovrebbe onorare la propria Nazionale femminile e permetterle di giocare in “uno stadio più grande per vedere quanto possa essere attrattiva”.

Chi è Asllani, la Ibra in gonnella

La Asllani (nessuna parentela col centrocampista dell’Inter) è nota anche al pubblico televisivo per essere stata protagonista del documentario sul mondo del calcio femminile svedese in tre puntate Den andra sporten (L’altro sport), trasmesso nel 2013 da Sverige Television.

Quando nel 2012 mise piede a Parigi, Kosovare Asllani venne accolta da Leonardo e Ibrahimovic. La prima attaccante svedese (di origine kosovara albanese) della storia del club arrivata lo stesso giorno di Zlatan, appena sbarcato da Milano. Stessa maglia addosso, stessa nazionalità, stesso ruolo.

Dopo un’esperienza al Real la Asslani ha firmato per il Milan e oggi è un’icona con i suoi oltre 300mila follower su Instagram, dove vanta collaborazioni con i più importanti sponsor come Coca Cola, Visa, Nike e Kia.

La famiglia era fuggita in Svezia nel 1988, l’anno prima dello scoppio della guerra in Kosovo, abbandonando il proprio negozio di abbigliamento. Una volta lì sua madre ha iniziato a lavorare in una scuola materna, il padre invece come interprete.

Tanti gli episodi drammatici nella sua vita. Era a Parigi durante gli attacchi terroristici a Charlie Hebdo e al Bataclan. Un amico, che non seguì perché era troppo stanca, l’aveva invitata ad assistere alla partita contro la Germania allo Stade de France, dove ci furono tre esplosioni. Due anni dopo, nel maggio del 2017, si trovava al Manchester City quando vennero uccise 23 persone al concerto di Ariana Grande. Era al ristorante, sentì il frastuono delle sirene e dopo poco si trovò a consolare chi nel club aveva parenti feriti.

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