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Calcio femminile, Italia-Svezia di Nations League diventa un caso: no a Castel di Sangro

Le calciatrici della Svezia contrarie alla scelta di Castel di Sangro per la sfida di Nations League contro l'Italia: avrebbero voluto giocare in uno stadio più grande.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Si fa scoppiettante la vigilia di Italia-Svezia, secondo appuntamento per la nazionale azzurra di calcio femminile in Nations League. A movimentare l’atmosfera ci hanno pensato le giocatrici svedesi, che hanno fatto sapere di non aver gradito la scelta di Castel di Sangro come sede dell’incontro: avrebbero preferito giocare in uno stadio più grande, anzi proprio in un’altra città. Piccola nota a margine: di Castel di Sangro è cittadino onorario Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio italiana.

Nations League, in campo Italia e Svezia per il gruppo 4

La sfida, in programma alle 17.45 di martedì 26 settembre (diretta in chiaro su Rai 2 e in streaming su Rai Play), mette di fronte due nazionali del girone 4 della League A che nella prima giornata hanno ottenuto risultati agli antipodi. Le azzurre, guidate per la prima volta dal nuovo Ct Soncin, sono andate a vincere in Svizzera grazie a una prodezza di Caruso. Svedesi, invece, piegate in casa dalla Spagna: le campionesse del mondo, nonostante le polemiche e gli strascichi del caso Rubiales, si sono imposte 3-2. L’ultimo precedente è recente: ai Mondiali neozelandesi la Svezia ha travolto 5-0 l’Italia di Bertolini.

Le calciatrici svedesi sorprese dalla scelta di Castel di Sangro

Abituate in patria a godere della stessa visibilità dei maschi, le scandinave ci sono rimaste male quando hanno saputo che per l’importante sfida di Nations League le italiane le avrebbero accolte in una piccola città di provincia, neanche servita da autostrade o ferrovie ad alta velocità. Biglietti neppure in vendita, al Patini – lo stadio da 5mila posti rimesso a nuovo proprio da Gravina quando era presidente del Castel di Sangro, a metà degli anni 90, dopo la clamorosa promozione in B – si entrerà gratis. Insomma, un trattamento da calcio minore che la nazionale svedese non ha per nulla gradito.

No allo stadio Patini: le parole di Sembrant e Nilden

La prima a lamentarsi è stata Linda Sembrant, che gioca in difesa nella Juventus Women:

Ci meritiamo uno scenario diverso, un posto diverso, è quello che penso seriamente. L’orario è anche buono, ma la posizione no. Non ci sono connessioni con i treni o altri mezzi, se non le auto private, e questo fa una differenza incredibile per portare gente allo stadio”.

Subito dopo le ha fatto eco Amanda Nilden:

Non ho mai sentito parlare di Castel di Sangro, ma credo che una grande partita come questa dovrebbe essere giocata in una città più grande, per avere più tifosi a sostenerle”.

Anche Lina Hurtig dice no allo stadio rifatto da Gravina

Anche Lina Hurtig, altra ex Juve, vera e propria leggenda del calcio femminile svedese, ha bocciato la scelta di Castel di Sangro nel corso di un’intervista ad Aftonbladet:

“Mi hanno detto che non è uno stadio molto grande e non credo che ci vada molta gente perché non molti riescono ad arrivarci. Biglietti gratis? Vedremo allora se riusciranno ad attirare qualcuno qui altrimenti sarà molto noioso l’ambiente“.

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