Adesso che la sua malattia è nota, ne ha disegnato egli stesso i contorni con quell’estremo ottimismo che ha saputo infondere anche nel calcio, sul suo modello di gioco, Sven Goran Eriksson ha optato anche per una trasparenza, nei riguardi del pubblico, che coincide con la rinuncia a una parte della sua privacy per un messaggio che ha avvertito, forse, come urgente, preponderante.
Ha il cancro, per sua stessa ammissione a mesi di distanza da quando trapelò la sua malattia quando la società di allora, della quale era consulente, rese noto un comunicato che spiegava le circostanze senza entrare nel merito. Eriksson, per quanti hanno ammirato la sua Lazio, rimarrà sempre l’allenatore legato a quella squadra. Un uomo passionale, impulsivo per quel che trapelò sui suoi rapporti sentimentali ma anche misurato, innamorato al pari del calcio e di uno stile di vita che gli imponeva di immergersi totalmente in ogni esperienza, nelle opportunità che gli ha offerto lo sport.
- Sven Goran Eriksson, Roma il periodo d'oro con la Lazio
- Il comunicato del Karlstad
- Eriksson privato al centro del gossip
- La compagna Nancy Dell'Olio e l'incarico attuale
- La carriera
- Il periodo inglese: sms e intercettazioni, gli scandali
- La scoperta del cancro
Sven Goran Eriksson, Roma il periodo d’oro con la Lazio
Ha vissuto a Roma, alla guida della Lazio all’apice della sua carriera e quella fase è rimasta fissa, circoscritta eppure vivida tra le esperienze calcistiche e umane che ha accumulato Eriksson. Non poche ed estremamente varie, anche se troppo spesso quel che ha interessato il suo privato, l’euforia di percorrere le relazioni in modo così intenso e inarrestabile, ha spostato troppo spesso il fulcro dalla sua opera di tecnico al suo privato. Non solo in Italia.
A febbraio scorso, l’annuncio aveva scosso il calcio e i tifosi della Lazio, che lo hanno riabbracciato quando all’Olimpico ha celebrato il club o che lo avevano applaudito durante le commoventi esequie di Sinisa Mihajlovic.
Eriksson all’Olimpico coni tifosi della Lazio
Il comunicato del Karlstad
L’ex allenatore di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, solo per rimanere in Italia, ha comunicato ufficialmente di dover interrompere la sua collaborazione con il Karlstad, club svedese di terza serie. Lo ha fatto con una nota pubblicata sul sito della società.
“Ho deciso. A causa di problemi di salute devo limitare i miei doveri pubblici, almeno per il momento. Sto facendo degli esami di controllo. Mi concentrerò ora sulla mia salute, sulla mia famiglia e su temi limitati riguardanti il Karlstad. Vi ringrazio, amici e addetti ai lavori del calcio, per tutto il sostegno e vi chiedo di rispettare la mia decisione e la mia privacy”. Poi la decisione di parlare del suo cancro e del tempo che gli rimane per appagare quella fame di vita che lo ha condotto sempre altrove. L’Italia non è stato l’unico porto sicuro, la meta ultima. Anzi, forse anche il suo lancio e le vicende affrontate in Inghilterra nascono anche da qui, dalla Serie A.
Eriksson privato al centro del gossip
Le sue storie, le relazioni sono state spesso oggetto di indiscrezioni, rumors, addirittura sms e intercettazioni a testimonianza di quanto il personaggio fuori dal campo esercitasse un’attrazione forte, prepotente rispetto a quel che aveva portato come allenatore.
In un’intervista che ha rilasciato a l’Expressen, noto quotidiano svedese, aveva risposto anche di questo nel lontano 2017 quando è stato interpellato sul suo rapporto con l’amore, con le figure femminili che lo hanno affiancato. “I migliori anni della mia vita probabilmente li ho passati a Roma, nella grande Lazio. Vorrei che la gente, quando sente parlare di me, pensi al calcio e a tutte le cose positive che ho fatto. Ma credo proprio che alcuni quando sentono il mio nome pensino soltanto alle donne”, ha detto.
La compagna Nancy Dell’Olio e l’incarico attuale
Quando era in Italia, alle imprese calcistiche si accompagnavano i dettagli, la curiosità attorno al rapporto con l’avvocata Nancy Dell’Olio, ambasciatrice della Puglia nel mondo, che ha intrigato, alimentato e suggerito servizi, approfondimenti, interviste. La coppia funzionava, sui media come altrove anche se non sono mancate le esternazioni poi meno gradevoli: “Non le sono mai stato infedele perché non eravamo sposati – prova a giustificarsi il tecnico -. Io ragiono così”, commentò Eriksson in quella stessa intervista.
Nancy Dall’Olio ai tempi della sua relazione con Eriksson all’Olimpico, durante Lazio-Milan del 2000
L’ultima compagna nota alle cronache è stata la modella panamense Yaniseth Alcides, che è rimasta a lungo al suo fianco: “Perché non più donne contemporaneamente? Che ci posso fare, mi innamoro così facilmente…”, disse in questa famigerata ammissione, anche forse per liquidare definitivamente quanto venne scritto dai media britannici, durante gli anni inglesi.
La carriera
Accennavamo, prima, alla sua carriera e a quanto lo portò dalla Svezia per il mondo. Dopo il Goteborg, e in Portogallo con il Benfica, Eriksson è approdato in Serie A nel 1984 sulla panchina della Roma città dove rimase fino al 2001, anno in cui lascia l’altra squadra della capitale, la Lazio, condotta l’anno prima alla conquista del secondo scudetto della sua storia. Anni ruggenti, anche con Sampdoria e Fiorentina, più un ritorno al Benfica nel triennio 1989-1992.
Ma è con la Lazio che ha costruito il suo mito calcistico. Con quella squadra e quella società ha vinto anche una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, due Supercoppe Italiane e due Coppe Italia, quest’ultimo trofeo ottenuto anche alla guida di Roma e Sampdoria. Vincitore della Coppa Uefa con il Goteborg nel 1982, primo successo svedese a livello internazionale, ha sfiorato anche una Coppa dei Campioni nel 1990, arrendendosi con il Benfica al Milan di Sacchi.
Nel 2001 è stato nominato ct dell’Inghilterra, primo straniero, poi anche Manchester City e Leicester, oltre a Costa D’Avorio, Messico, Filippine e i ricchi club cinesi prima del rientro.
Il periodo inglese: sms e intercettazioni, gli scandali
L’ultima compagna in grado di catalizzare i media è stata la modella panamense, Yaniseth Alcides, che è rimasta al fianco di Eriksson a lungo, in una fase delicata della sua carriera di allenatore. Si sposò giovane con Ann-Christine con la quale ha avuto due figli, Johan e Lina, per poi divorziare e divenire – per indole e frequenza – un personaggio assiduo anche della cronaca rosa.
Con Nancy Dell’Olio, ai tempi della loro storia
In Italia, ai tempi della Lazio, la sua storia con l’avvocata Nancy Dell’Olio divenne un continuo spunto di notizie, dettagli, inviti a eventi e quasi si costruì in anticipo rispetto alle attuali condizioni di sinergia una sorta di rapporto rafforzato, a livello mediatico, che portò a concentrare progetti e immagine, comunicazione a calcio.
Ambasciatrice della Puglia nel mondo, collaboratrice di Michele Emiliano, vicina a Shimon Peres Peres Centre for Peace) e ai suoi progetti, Nancy Dall’Olio è intervenuta recentemente sul conflitto israelo-palestinese.
Un ruolo distante, complementare rispetto a quello di protagonista delle versioni inglesi di “Ballando con le Stelle” e del “Grande Fratello Vip”. Una professionista complessa, molto capace e di certo dalle qualità molteplici che ha ricoperto ruoli diversi: inevitabile l’attrazione fatale dei media nei suoi riguardi. Venerdì 12 gennaio, all’indomani della notizia del tumore che affligge il suo ex compagno, gli ha dedicato delle frasi di sostegno e vicinanza. “Dopo la scomparsa di mia madre, avvenuta lo scorso mese di settembre, sono ancora alle prese con un momento delicato. Non pensavo che il 2024 si dovesse aprire con un’altra brutta notizia. Sapevo che Sven era malato, ma così fa male”, ha dichiarato al Corsera.
Con l’ex allenatore ha avuto un rapporto lungo, durato circa 10 anni. Un decennio di cambiamenti, di mutamenti professionali, di opportunità e pure di inesorabili e laceranti episodi di un logoramento che non riuscì mai a rimanere oscuro, latente. Anzi.
“L’Inghilterra è patria del giornalismo quanto del pettegolezzo. Ero la donna dell’ex allenatore della Lazio e poi della Nazionale inglese: terza carica dello Stato, dopo la regina e il premier. Vivevamo con 20-30 giornalisti accampati davanti alla nostra casa di Londra, uscivo soltanto scortata con autista”, disse qualche anno fa a La Gazzetta del Mezzogiorno. “La inclinazione che ho di affermare la mia personalità, la presenza, lo ha mandato in tilt scatenando la rivalsa da perdente traditore. Perciò perdonai quelle due scappatelle. Non lo ripudiai, non confermai niente e parlai soltanto a posteriori, alla BBC e nell’autobiografia My beautiful game. Gli inglesi lo capirono, alla vigilia del campionato Eriksson rischiava il licenziamento perché nel mondo anglosassone mentire è l’unico divieto. Se la gente mi amava? Quando entrammo insieme nello stadio di Wembley, 54.000 persone si alzarono sugli spalti gridando in coro il mio nome. Mi venne da piangere”.
Furono anni allegri, ma anche tempestosi, a livello personale, per via delle presunte relazioni con la presentatrice televisiva svedese Ulrika Jonsson, all’inizio del 2002, e la storia – di cui la stampa inglese parlò in abbondanza – nel 2004 con l’allora segretario della Federcalcio Faria Alam. Nonostante il clamore, Nancy Dell’Olio scelse di restare ancora con Sven ma qualcosa si era rotto, come affermato dall’avvocata in una delle sue recenti interviste e nel suo libro e alla fine i due si separarono nel 2007.
Le intercettazioni telefoniche, gli sms pubblicati, le foto sui tabloid hanno inciso anche sull’immagine pubblica malgrado sia stato un tecnico innovativo e di successo, indubbio: “Vorrei che la gente pensi al calcio quando sente parlare di me, alle belle cose che ho fatto. Ma credo che alcuni pensino soltanto alle donne quando sentono il mio nome”. Secondo il Daily Mail, che ha seguito con estrema puntualità ogni particolare del suo privato al pari degli altri tabloid, l’ultima compagna nota è Yaniseth, viveva con lui in una villa meravigliosa all’epoca del Guangzhou.
La scoperta del cancro
Un’epoca remota, rispetto al presente e alla scoperta della malattia che ha capito fosse grave dopo una corsa, mesi fa. Oggi Eriksson ha reso di dominio pubblico il cancro, senza cedimenti guardando con quella stessa voglia verso un tempo che ammette contingentato ma che non intende cedere.