Solo un mese e Iga Swiatek potrebbe essersi lasciata alle spalle il caso doping che l’ha riguardata. E’ scaduto il periodo di sospensione dell’atleta polacca riguardo la positività che le è stata riscontrata in un controllo dello scorso agosto e ora il suo nome è stato anche rimosso dalla “sanctions list” presente sul sito dell’ITIA.
Il caso Iga Swiatek
In Polonia sono sicuri che con la fine del periodo il caso sia definitivamente chiuso, il nome di Iga Swiatek è stato rimosso dalla lista degli atleti squalificati presento sul sito dell’ITIA. Un mese di sospensione che è anche passato per l’atleta polacca che ha dovuto rinunciare allo “swing asiatico” ed è tornata in gara in occasione della Finals. Caso chiuso? In Polonia sono tutti sicuri che la vicenda sia sia chiusa ufficialmente ma la verità è che la decisione della WADA se fare o meno appello sul caso resta ancora da determinare, nonostante le parole dell’organismo internazionale che sembra propenso a fare un passo indietro quando si tratta di casi con una “quantità minima”.
I dubbi di Haddad Maia
Sulla vicenda è intervenuta anche la tennista brasiliana Haddad Maia che nel corso di un podcast si è detta sicura della buona fede di Iga Swiatek ma allo stesso tempo ha sposato alcuni dei dubbi sollevati anche da Simona Halep. Il tema centrale resta quello della disparità di trattamento per alcuni atleti, cosa di cui è stato accusato anche Sinner: “Sono sicura, anzi sicurissima che Iga non abbia preso nessuna sostanza per avere un beneficio dal punto di vista delle prestazioni. Non solo la conosco personalmente, ma anche i valori personali e professionali suoi e delle persone che lavorano con lei. L’unico dubbio riguarda la modalità del processo, perché cambia per ogni giocatore. Penso che sia una cosa molto triste perché ci sono delle diseguaglianze”.
La brasiliana continua: “La prima cosa è che non tutti hanno la possibilità allo stesso tipo di difesa e di avvocati, non tutti avranno la chance di difendersi anche di fronte ai media. Ma alcuni casi sono molto simili, che sia una crema o altre cose. Anche il caso di Simona Halep era molto simile a questo, anche in quel caso era una contaminazione. E anche il mio caso era molto simile e io alla fine sono stata sospesa per 11 mesi. Sono d’accordo con Halep, ci sono passata anche io. Bisogna aver rispetto per i giocatori e tanti di loro vengono sospesi per runa contaminazione. Lo dico non contro Iga a contro il sistema. Quello che è successo è sbagliato”.