“La Juventus ha, in senso positivo, preso ‘in contropiede’ gli altri 19 club di Serie A ed io sono assolutamente in sintonia con il presidente federale Gravina, che l’ha definito un esempio da seguire”. L’avvocato Mattia Grassani, ospite di Radio anch’io sport (Rai Radio 1) ha commentato così l’accordo raggiunto tra il club bianconero ed i propri tesserati, che permetterà un risparmio di circa 90 milioni di euro, con la rinuncia a quattro mensilità.
“La Juventus ha tradotto nei fatti lo stato attuale del sistema calcio, che si può salvare solo con un sacrificio da parte di tutti – ha aggiunto Grassani – O trattando con giocatori e tecnici su base individuale o, e sarebbe meglio, su base sindacale generalizzata. Ma non può essere che in questo momento, in cui non giocano e non si allenano, percepiscano il 100% degli stipendi. Una soluzione condivisa sarebbe la posizione migliore perche’ significherebbe una presa di coscienza di tutte le componenti, Federazione, Lega e club, per dimostrare concretamente che il problema stipendi è importante”.
Quanto accaduto, ha sottolineato Grassani, “ha colto impreparati gli operatori di tutti gli sport. Il calcio oggi è una imbarcazione in alto mare, senza timone e senza timoniere. Per condurlo in un porto sicuro serve una riscrittura delle regole. Prima di ripartire bisognerà rivedere non solo il tema degli stipendi, ma tutto il calcio del futuro. Quanto accaduto ha posto in evidenza un problema: questo settore sta vivendo troppo alle dipendenze dei diritti televisivi”.
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