Dall’Ucraina, dove è vice del ct Shevchenko, Mauro Tassotti guarda con fiducia al nuovo Milan e non potrà che essere diviso tra due fuochi sabato sera quando i rossoneri faranno il debutto stagionale in casa del Napoli dell’amico Ancelotti.
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Tassotti ha ammesso che per la gara del San Paolo “tiferò Milan, ma nel resto del campionato avrò nel cuore anche il Napoli di Carlo”.
L’ex terzino ha poi parlato con fiducia della nuova era rossonera: “Ho fiducia nel nuovo Milan, adesso sono tornato a vedere facce riconoscibili e importanti. Vedo la squadra nel gruppo delle cinque migliori, c’è tutto per giocarsi un posto nella prossima Champions”.
Un commento poi su ciascuno dei tre “cuori rossoneri” al vertice della sfera dirigenziale e tecnica: “Gattuso si è meritato di iniziare la nuova stagione, lo scorso anno è stato bravissimo a ridare un’identità alla squadra a metà stagione. Quanto a Maldini, era un delitto che Paolo non sia rientrato prima nel Milan, ma evidentemente non era convinto del gruppo precedente. E come dargli torto: con tutti quegli ex interisti…”.
Sfiziosa la rivelazione su Leonardo e sui primi passi da allenatore, proprio al Milan nel 2009, con ‘il Tasso’ come vice: “Leo sa fare un sacco di cose, è uomo di mondo e di comunicazione. Da allenatore al Milan fu la prima esperienza, il suo credo sia stato più che altro un tentativo, non so se volesse davvero fare quello. Infatti ogni tanto lo esternava…. Lui amava di più l’aspetto gestionale dei giocatori, la preparazione mentale rispetto alla tattica, che infatti preferiva delegare ai collaboratori. In realtà penso che non avesse le idee chiare su cosa fare fino a pochi mesi fa”.
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