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Tavecchio vacilla, nome nuovo per la panchina azzurra

Lunedì di fuoco per il presidente della Figc.

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Tavecchio vacilla, nome nuovo per la panchina azzurra Fonte: 123RF

Il presidente della Figc Carlo Tavecchio si prepara a un lunedì di fuoco in Federazione. Il numero uno del calcio italiano è sempre più nella bufera dopo la storica eliminazione dell’Italia dal prossimo Mondiale, e non basterà la clamorosa intervista alle Iene, in cui incolpa di tutto Gian Piero Ventura, a salvarlo.

Tavecchio contava di presentare al Consiglio un nome forte per la panchina azzurra, ma le trattative sono ancora in alto mare: Carlo Ancelotti prende tempo, tutti gli altri candidati (Mancini, Conte, Spalletti, Allegri, tutti sotto contratto) per ora si sfilano. Almeno fino a giugno si fa largo l’ipotesi traghettatore, con Di Biagio in pole position. L’unico allenatore che ha aperto finora è stato Claudio Ranieri, che sabato sera si è lasciato scappare una frase: “Non dipende da me, ma se arriverà una chiamata ci penserò”.

Intanto Tavecchio perde pezzi in Consiglio: il presidente della Lega Pro Gravina si è sfilato e chiede le dimissioni dell’intero consiglio federale, come confermato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

“Per un atto di generosità dobbiamo fare tutti un passo indietro. I consiglieri della Lega Pro con cui mi sono confrontato in questi giorni vogliono le dimissioni di questo Consiglio federale. E, onestamente, le richiede anche la stragrande maggioranza delle nostre società. Si richiede un passo indietro del presidente Tavecchio, anche se – ci tengo a dirlo – non è l’unico né, forse, il primo responsabile”. 

“Sul piano umano ho profondo rispetto per lui, e con lealtà ieri sera l’ho chiamato per comunicargli quale sarà la nostra posizione domani in Consiglio federale. Da presidente, non posso ignorare la posizione del mio Consiglio direttivo. Io pensavo che la questione dirimente non fosse con o senza Tavecchio, ma quali risposte dare a chi, giustamente, ci chiede azioni incisive. L’idea, condivisa da tutti, è che il calcio italiano non abbia bisogno di una cura, ma di una vera e propria rivoluzione culturale. Ma se la richiesta preliminare è azzerare questo Consiglio federale, è mio dovere ascoltarla”.

“Tavecchio dovrebbe dimettersi e accompagnare la Federazione alle elezioni, tra due o tre mesi. Sarebbe lui stesso, da presidente dimissionario, a gettare le basi del rinnovamento approvando quelle proposte a cui abbiamo lavorato in questi giorni. E nel caso in cui volesse ricandidarsi, ne avrebbe tutto il diritto”.

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