Era il 1998 l’ultima volta e Jannik Sinner non era neanche nato. L’ultima finale di Coppa Davis risale a 25 anni fa e quella volta all’Italia non andò particolarmente bene con la Svezia che vinse 4-1 al Forum di Assago. La stella di quella squadra era il combattivo Andrea Gaudenzi, ora presidente dell’ATP. Stavolta l’Italia si presenta con un’altra stella all’appuntamento più importante Jannik Sinner.
- Sinner: altro che stella, è nata una leggenda
- Il doppio delle meraviglie
- Sonego a tutto cuore
- Italia: ora è sfida all’Australia
Sinner: altro che stella, è nata una leggenda
La sconfitta di Musetti nel primo singolare di giornata non lasciava presagire nulla di buono. Kecmanovic è atleta di valore ma sembrava alla portata del 21enne di Carrara che dopo aver vinto il primo set però si è sciolto come neve al sole confermando una seconda parte di stagione abbastanza complicata.
Tocca a Sinner tenerci in partita, l’azzurro vince il primo set relativamente in scioltezza, fatica nel secondo in cui subisce il rientro rabbioso di Djokovic. Nel terzo si lotta ma è il serbo ad avere tre matchpoint sullo 0-40. Bagagli già pronti? Assolutamente no.
Jannik non sbanda mai e riesce a conquistare prima il game e poi anche il break e infine il match. Risultato Djokjovic battuto due volte nel giro di due settimane e speranza azzurra ancora viva.
Il doppio delle meraviglie
Prima delle Final Eight di Malaga, l’Italia sembrava avere certezze nei singolarità ma nessuna nel doppio ma nel giro di due giorni è tutto cambiato. Meraviglie della Davis se volete, Volandri sceglie Sinner e Sonego e la coppia funziona anche meglio del previsto. Due set per liberarsi della minaccia olandese, e due set anche per battere Djokovic e Kecmanovic: Italia in finale.
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Sonego a tutto cuore
I titoli dei giornali saranno per Jannik il rosso, ma i tifosi italiani non possono non essere rimasti impressionati da Lorenzo Sonego. Due partite in doppio con Sinner e due vittorie, ma soprattutto una capacità di guidare e farsi guidare in un doppio che dimostra di avere grande equilibrio dal punto di vista mentale e c’è già chi lo vuole in campo anche nel singolare di domani contro l’Australia. Ora tocca a Volandri dipanare la matassa.
Italia: ora è sfida all’Australia
La semifinale sembrava un traguardo importante ma ora l’Italia ci vuole provare fino alla fine contro l’Australia. Le ragazze di Tathian Garbin si sono fermate proprio all’ultimo appuntamento in Billie Jean King, gli azzurri vogliono provare a fare anche l’ultimo passo.
L’Australia è squadra solida: ha battuto con un po’ di sofferenza la Repubblica Ceca, poi si è sbarazzata senza grandi problemi della Finlandia. Stavolta bisogna provare ad evitare il rischio doppio dove gli australiani hanno uno dei punti di forza. In singolare la certezza è Alex De Minaur, numero 12 al mondo. Nel primo match con la Repubblica Ceca è andato in campo Jordan Thompson, nel secondo è toccato a Popyrin. Il doppio Ebden-Purcell è di altissimo livello. La sensazione è che la sfida si giochi sui singolari.