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Tennis, Miami: Sinner obbligato a vincere per provare a diventare n°2, ma dipenderà anche da Alcaraz

Al contrario di Indian Wells Sinner a Miami non avrà il destino nelle proprie mani. Conquistare il secondo Master 1000 stagionale potrebbe infatti non bastare a Jannik per diventare n°2 al mondo, tutto dipenderà anche da Alcaraz

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Con la prima sconfitta stagionale arrivata dopo 19 vittorie consecutive in semifinale contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non ha solo dovuto dire addio alla possibilità di conquistare il primo Master 1000 stagionale, ma anche a quella di diventare il primo italiano a salire alla posizione n°2 del ranking. L’altoatesino potrà provarci comunque anche durante il Miami Open, secondo appuntamento del Sunshine Double, anche se la strada sarà certamente più in salita di quanto non lo fosse in California.

La situazione dopo Indian Wells

Grazie al successo a Indian Wells, in realtà anche solo all’approdo in finale a scapito di Jannik Sinner, Carlos Alcaraz è riuscito a difendere la posizione n°2 del ranking proprio dall’altoatesino, sul quale mantiene anche un discreto margine di vantaggio, comunque non sufficiente a garantirsi il mantenimento della posizione anche al termine del Master 1000 di Miami. Al momento infatti la classifica ufficiale vede l’azzurro distante 495 punti dal murciano, mentre prendendo in considerazione quella live, in cui sono già stati sottratti i punti ottenuti in Florida – dove Sinner si era spinto in finale – la passata stagione, il distacco aumenta a 735 punti.

Classifica ufficiale 18 marzo:

  • Alcaraz: 8805
  • Sinner: 8310

Classifica live senza i punti del Miami Open 2023:

  • Alcaraz: 8455
  • Sinner 7720

Sinner obbligato a vincere

Per colmare questi 735 punti di vantaggio Sinner è obbligato a migliorare quanto fatto la passata stagione e conquistare il titolo di Miami, torneo dove ha sempre dimostrato di trovarsi a proprio agio e in cui ha raggiunto due volte l’atto finale (2021 e 2023). Per farlo Jannik dovrà battere uno tra Pedro Cachin e un qualificato al 2° turno, con ogni probabilità uno tra Tallon Griekspoor e il giovane statunitense Alex Michelsen al 3° turno, eventualmente uno tra Tommy Paul e Frances Tiafoe agli ottavi, uno tra Andrey Rublev e Stefanos Tsitsipas – anche se un po’ tutti speriamo che a spingersi così avanti sia il nostro Matteo Berrettini – ai quarti di finale e in semifinale invece potrebbe incontrare colui che dodici mesi fa lo aveva battuto proprio qui nell’atto conclusivo, Daniil Medvedev.

Ma dipende anche da Alcaraz

Se dovesse spingersi fino alla finale Sinner dovrebbe sperare di non trovarsi davanti Carlos Alcaraz per poter ambire ancora al n°2 ATP. Il trionfo al Miami Open infatti potrebbe non bastare a Jannik per stabilire un nuovo storico primato per il tennis italiano, visto che affinché ciò avvenga è necessario che Alcaraz non superi i quarti di finale nel secondo Master 1000 stagionale, condizione che al momento risulta difficile pensare che si realizzi vista l’incredibile forma messa in mostra a Indian Wells dal murciano, inserito nella parte di tabellone opposta a quella dell’altoatesino.

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