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Tennis, Robin Soderling racconta il suo dramma

"Ho cercato anche come suicidarmi".

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Tennis, Robin Soderling racconta il suo dramma Fonte: Getty Images

L’ex tennista svedese Robin Soderling, ritiratosi prematuramente a 31 anni ufficialmente a causa della mononucleosi, in un’intervista alla radio pubblica del suo Paese ha confessato il suo vero dramma: “Avevo un’ansia costante che mi rosicchiava dentro. Il minimo rumore mi faceva prendere paura. Era così anche quando il telefono squillava. C’erano solo tre giocatori con cui potevo perdere, gli altri dovevo batterli, altrimenti mi sentivo male, fallivo, mi sentivo un perdente”. E ha ammesso di aver pensato al suicidio: “Spesso è capitato che cercassi su Google come uccidermi. Qualsiasi cosa era meglio di questo inferno”.  

Soderling ha cominciato a soffrire di questi disturbi nel 2011: “Nel luglio 2011 dopo aver battuto Ferrer e vinto la finale di Bastad sono tornato a Montecarlo e sono caduto in un abisso nero senza fondo”. Quattro anni di tentativi di rientrare nel giro, andati a vuoto, prima del ritiro definitivo.

“Sono stato preso dal panico, ho iniziato a piangere. Continuavo a piangere e ancora a piangere. Sono tornato in hotel e mi sono buttato sul letto, ogni volta che ho pensato tornare in campo, sono andato nel panico. Per la prima volta ho avvertito che, indipendentemente da quanto lo volessi, non potevo, nemmeno se mi avessero puntato una pistola alla tempia”.

“Raramente si parla di problemi psichici nell’élite sportiva mondiale, ecco perché volevo parlarne. A coloro che si dedicano allo sport e ai loro genitori, dico di allenarsi duramente e di prendersela comoda. Fare sport e sognare, ma se hai successo, mantieni la prospettiva e cerca di costruirti una vita, qualcosa che io non ho fatto finora”.

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