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Tennis Us Open, Djokovic e la dieta della longevità per lo slam numero 24

Tofu, verdura e tanta frutta: la dieta è il vero segreto della longevità di Djokovic, che allo US Open proverà a raggiungere il record di 24 Slam

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Talento, atletismo, perseveranza e forza mentale: queste sono le qualità fondamentali per chiunque desideri stare al vertice del grande tennis. Qualità che ovviamente appartengono anche a Novak Djokovic, detentore di alcuni dei più prestigiosi record nel mondo della racchetta, ma che non sono sufficienti per mantenersi ad alti livelli per quasi due decenni come fatto da Nole. Qui entra in gioco un fattore chiave, quello della cura maniacale del proprio corpo. Cura che parte dall’alimentazione, uno dei segreti della longevità del Djoker, che a 36 anni non sembra dare il minimo accenno di cedimento fisico.

La dieta dell’eterna giovinezza

Non sarà il Sacro Graal in grado di rendere immortale chiunque lo possegga, ma anche la dieta utilizzata da Djokovic da quando ha compiuto 30 anni, e svelata José Morón sui social, sembra avere poteri “magici” per il corpo umano. Si tratta di una dieta molto rigida, che prevede acqua calda o bevanda con del limone e un frullato verde composto da sedano, spinaci, alghe e frutta appena alzato, per poi proseguire a colazione con una tazza di muesli senza glutine (essendo lui celiaco), frutta, avena e due cucchiai di miele di Manuka.

A pranzo invece le verdure, o in generale gli alimenti vegetali, vengono accompagnate da riso, patate e quinoa, mentre a cena, che dev’essere consumata rigorosamente entro alle 19:00, Nole si ciba principalmente di tofu, sostituto della carne come fonte di proteine, che viene consumato insieme a zuppe accompagnate da altre verdure, per poi restare a digiuno per circa 14-16 ore.

Una dieta studiata nel minimo dettaglio per rifornire il suo corpo di tutte le energie necessarie e per abbassare il più possibile quelle spese in fase di digestione. L’assenza di acqua fredda, per esempio, è dovuta al fatto che il corpo umano “spreca” energia per riscaldarla.

Record di tornei dello Slam vinti dopo i 30 anni

Non è un caso quindi che dei 23 slam vinti da Djokovic (record tra gli uomini), ben 11 siano stati conquistati dopo i 30 anni di età. A partire dal suo quarto titolo a Wimbledon, ottenuto il 15 luglio 2018 in finale contro Kevin Anderson, Nole ha fatto suoi altri tre Championships (2019, 2021, 2022), quattro Australian Open (2019, 2020, 2021, 2023), due Roland Garros (2021, 2023) e uno US Open (2018).

Nessuno mai aveva vinto così tanti titoli dello Slam superata la soglia dei 30 anni, una soglia che un tempo corrispondeva spesso al tramonto della carriera per un tennista. Basti pensare che i suoi due più grandi rivali, e altri grandissimi esempi di longevità, Roger Federer e Rafael Nadal, ne hanno conquistati quattro il primo (due Wimbledon e due Australian Open) e otto il secondo (cinque Roland Garros, due US Open e un Australian Open).

Un record che dimostra l’incredibile tenuta fisica di un atleta che a 36 anni compiuti non sembra assolutamente intenzionato ad appendere la racchetta al chiodo, consapevole di essere tuttora l’uomo da battere nel circuito insieme al ben più giovane (e recordman di precocità; quasi come se il mondo del tennis avesse qualcosa contro la generazione di mezzo, quella nata negli anni ’90 e capace di vincere due Slam, lo stesso numero di quelli conquistati dal murciano classe 2003) Carlos Alcaraz.

La finale contro Alcaraz: l’ultimo esempio di un corpo “bionico”

Anche l’ultima finale disputata da Novak contro Alcaraz a Cincinnati testimonia il grande stato di forma del campione serbo. Contro Carlitos Nole è rimasto in campo per quasi quattro ore, in quella che da molti è già considerata la partita più bella dell’anno, mantenendo un livello altissimo per tutta la partita, anzi, incrementandolo con il passare dei game e dei set, quasi come se la stanchezza non sapesse nemmeno cosa sia. Il tutto tenendo a mente che tra i due giocatori ci sono circa 16 anni di differenza, che a livello atletico possono fare tutta la differenza del mondo.

Da Federer a Rosewall: i record a portata di Djoko

Nel mirino di Djokovic ci sono altri due record di longevità importanti e abbordabili, per uno come lui. Il primo è quello di più anziano n°1 al mondo, primato che al momento appartiene a Roger Federer con 36 anni e 251 giorni. Già dopo i prossimi US Open, dove proverà a raggiungere il record assoluto di 24 slam di Margaret Smith Court, Nole dovrebbe tornare in cima alla classifica (gli basterà superare il primo turno) e lo farebbe a 36 anni e 111 giorni, avvicinandosi ulteriormente allo Swiss Maestro.

L’altro record è invece quello di più anziano ad aver vinto una prova del Grande Slam, che al momento rimane nelle mani di Ken Rosewall, il quale conquistò l’Australian Open 1972 a 37 anni e 54 giorni. Il primo assalto a questo primato Novak potrà tentarlo a partire dagli US Open dell’anno prossimo o, in questo caso però sarà necessario attendere l’uscita delle date, di Wimbledon 2024.

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