È stata una lunga notte all’ombra dello stadio “Libero Liberati” di Terni. Ignazio Abate, allenatore della seconda forza del girone B di Lega Pro, è stato clamorosamente esonerato nella giornata di ieri, tra lo sgomento di tifosi e addetti ai lavori. Il motivo? È presto spiegato, ma forse risulta più sorprendente dell’esonero dell’ex terzino del Milan, subito rimpiazzato da Fabio Liverani. Poi, nelle ore successive, l’incontro tra i D’Alessandro e la squadra negli spogliatoi, fino al ritorno di Abate al timone.
- Abate esonerato a sorpresa: il motivo è clamoroso
- Liverani al posto di Abate, poi il dietrofront
- Abate: "Tutto chiarito, ci vediamo domenica"
Abate esonerato a sorpresa: il motivo è clamoroso
Situazione grottesca in casa Ternana. Prima l’esonero, poi il confronto e alla fine l’annullamento del provvedimento. Ma facciamo ordine. A pochi giorni dalla vittoria di Legnago, che ha consentito alle Fere di accorciare il distacco dalla capolista Entella, il presidente Stefano D’Alessandro ha deciso di sollevare dall’incarico Ignazio Abate, allenatore che sta facendo un ottimo lavoro alla guida della formazione rossoverde, costruita per vincere il campionato.
Il numero uno del club, subentrato a Nicola Guida lo scorso settembre, non ha gradito la mancata convocazione del figlio Mattya nell’ultimo weekend, quando Abate ha diramato l’elenco dei convocati per la sfida con il Legnago Salus, senza inserire il classe 2004 (per scelta tecnica). Una situazione che ha portato con sé scorie non indifferenti, considerando che tra D’Alessandro e Abate sarebbero volate parole grosse, secondo quanto riferito dai colleghi di TernanaNews.
Una lite che ha portato alla dura presa di posizione della proprietà e al clamoroso scossone all’interno dello spogliatoio ternano, impegnato nella rincorsa al primo posto del girone B, che significherebbe promozione diretta in cadetteria. Uno spogliatoio, peraltro, composto da calciatori esperti e dal curriculum importante, non certo ragazzini alla prima esperienza. La notte, però, sembra aver portato consiglio.
Liverani al posto di Abate, poi il dietrofront
Dall’esonero di Abate all’ingaggio di Fabio Liverani, pronto a tornare sulla panchina della Ternana per rilanciarsi dopo le sfortunate esperienze collezionate nel recente passato. E invece no. Di fatto, si è trattato di un ufficioso interregno per l’ex Salernitana e Lecce, che aveva già detto sì ai D’Alessandro, con buona pace dell’ex capitano del Milan.
In serata, qualcosa si è mosso. Intorno alle ore 22, i D’Alessandro hanno fatto capolino nei pressi del “Liberati”, dove hanno chiamato a rapporto l’intera rosa, per confrontarsi con i leader dello spogliatoio e con il resto del gruppo. Un summit durato più di un’ora, con Tito e compagni che si sono schierati al fianco del proprio tecnico, consapevoli di essere in corsa per qualcosa di importante e di non voler rompere il giocattolo nel momento cruciale della stagione.
Alle 23.30, è poi arrivato a sorpresa anche Ignazio Abate, intercettato dai cronisti presenti all’esterno dell’impianto sportivo umbro. Da lì, l’incontro è proseguito, fino all’uscita dei protagonisti intorno alle 2, con un verdetto che ha ribaltato la precedente decisione assunta dai proprietari della Ternana: Abate resta alla guida della prima squadra per volontà e richiesta dei suoi calciatori. Liverani, a questo punto, può aspettare, così come i 18 mesi di contratto messi sul piatto dalle Fere.
Abate: “Tutto chiarito, ci vediamo domenica”
All’uscita dal “Liberati”, nella fredda notte di Terni, Ignazio Abate ha confermato l’esito del faccia a faccia, chiarendo la sua posizione e quella della squadra, nonostante i dubbi manifestati dalla proprietà in un primo momento. Avanti per il bene della Ternana.
“Tutto a posto, ci vediamo domenica in conferenza stampa – ha detto l’allenatore con un sorriso, prima di rientrare a casa –. Resto, sì. Avete visto? C’era tutta la squadra, qui, stasera. Andiamo avanti – ha ribadito -. Mi hanno chiamato e sono tornato qua. Con il presidente, tutto chiarito. Soddisfatto? No. Voi, ormai, mi conoscete. Sapete che io non vivo di soddisfazioni personali. Ciò che conta è essere adesso più uniti che mai. È la cosa più importante per lo stemma che portiamo davanti”.